La situazione in Europa è assai delicata e Lech Walesa ha le idee chiare. Presente in Italia per l’Ambassador Day, il premio Nobel per la Pace ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera e si è soffermato la contesa internazionale che coinvolge Bielorussia e Polonia, sottolineando che Minsk «cerca di far passare migliaia di profughi per destabilizzare l’Unione Europea»



Lech Walesa ha rimarcato che le preoccupazioni del premier polacco Morawiecki sono fondate, ma c’è un altro aspetto che non va sottovalutato: l’alto numero di migranti è legato alle disuguaglianze tra popoli troppo forti. Il 78enne ha spiegato: «Le masse si comportano secondo il principio fisico dei liquidi: se i dislivelli sono eccessivi, si rompe l’equilibrio e si aprono le cascate del Niagara. I compiti dei politici di oggi e di domani è di ridurre le enormi differenze che il vecchio sistema ha creato fra i Paesi. Ci arriveremo, forse, con la globalizzazione».



LECH WALESA: “NO A POLEXIT”

Nel corso della lunga intervista al Corriere, Lech Walesa ha precisato di non immaginarsi una Polexit, considerando che «se i governanti polacchi sono euroscettici, il popolo vuole restare nell’Unione». Un giudizio duro, quello del premio Nobel per la Pace, su Morawiecki, reo di aver distrutto il lavoro svolto in passato sui diritti principali, a partire dall’aborto: «Oggi ho quasi 80 anni. Il tema dell’aborto non è più per me. Vorrei che tornassimo alla legge adottata ai miei tempi: era equilibrata e aveva messo tutti d’accordo».

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