A seguito della puntata andata in onda lunedì sera a Report, largamente dedicata al presunto sistema di potere della Lega tra appalti e nomine in Lombardia, il deputato del Carroccio Paolo Grimoldi – citato diffusamente nei servizi della trasmissione di Sigfrido Ranucci – annuncia denunce per il programma Rai. «Ho dato mandato al mio avvocato, per tutelare la mia onorabilità e la mia immagine pubblica di deputato del Parlamento italiano, di inviare alla Rai un diffida sulla messa in onda questa sera (ieri, ndr) nella trasmissione di Rai 3, Report, di un servizio in cui, vedendo le anticipazioni pubblicate sulla pagina Facebook della suddetta trasmissione, vengo diffamato e in cui vengono mostrati presunti screen shot di mie presunte private e riservate comunicazioni avvenute tramite messaggio». Il parlamentare della Lega ha inoltre richiesto alle autorità di rimuovere e cancellare dalla pagina Facebook di Report «qualsivoglia video o riproduzione relativa ai fatti descritti. Mi riservo inoltre di portare avanti nelle sedi competenti le azioni legali a tutela della mia reputazione, presentando una querela per diffamazione nei confronti della trasmissione Report».
LA NOTA DI CENTEMERO: “REPORT STUDI PRIMA DELLE PUNTATE”
Sistema di potere che si lega alle inchieste su Lombardia Commission, fondi 49 milioni e “Russiagate” già avanzate nei mesi scorsi da Report contro la gestione del partito di Matteo Salvini. «Ho ascoltato con sincero sgomento la puntata di Report di ieri», fa sapere in una nota il tesoriere della Lega, Giulio Centemero. Viene definita «fantasiosa» la ricostruzione di un presunto finanziamento illecito per la campagna elettorale della Lega: secondo Centemero – che già pochi giorni fa aveva lanciato un appello (inascoltato) a Report sull’essere intervistato in diretta per poter risponde alle accuse fin nei minimi dettagli – «forse gli autori della trasmissione, così attenti nell’operazione di scavo, avrebbero potuto meglio documentarsi circa i meccanismi che presiedono il finanziamento di una campagna elettorale, la sua rendicontazione e le concrete modalità di pagamento di ogni spesa». Se lo avessero fatto, attacca il tesoriere della Lega, «avrebbero ampliato il proprio bagaglio di conoscenza e, certamente, avrebbero evitato una figuraccia. I nostri bilanci e la rendicontazione di tutte le nostre campagne elettorali sono a disposizione di tutti (e prima di tutto sono stati vagliati dalla Commissione di garanzia sui partiti istituita presso al Camera dei deputati)». Il deputato leghista auspico che, per il futuro, prima di diffondere le notizie «così palesemente false», quantomeno gli autori esaminino «i riscontri documentali esistenti. Sono inoltre certo che una verifica dell’autorità giudiziaria nei confronti della fiduciaria citata dalla stampa, potrà mettere fine a questo fastidioso chiacchiericcio».