DOPO LE PAROLE DI STOLTENBERG LA LEGA CHIEDE UN INTERVENTO DEL GOVERNO

Un’interrogazione parlamentare o direttamente un odg, insomma una presa di posizione abbastanza netta per il Governo contro le dichiarazioni “bellicose” del segretario generale della Nato. Questo richiede la Lega tramite un comunicato apparso questo pomeriggio sulle agenzie Italpress e ANSA: in sostanza, dopo che il n.1 dell’Alleanza Atlantica all’Economist ha sferzato gli alleati sul rimuovere il vincolo che impedisce all’Ucraina di colpire con armi occidentali il territorio russo, l’Italia prende netta posizione contro i tentativi di aumentare tensione ed escalation fra Kiev e Mosca.



«Lega è pronta a depositare un ordine del giorno o una interrogazione finalizzate a censurare le parole di guerra del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg», fanno sapere dal Carroccio dopo che stamattina lo stesso vicepremier Matteo Salvini durante un comizio della Lega per le Europee a Napoli aveva risposto a distanza all’intervista di Stoltenberg. Il primo firmatario dell’impegno avanzato dalla Lega è il senatore Claudio Borghi che sui social conferma le indiscrezioni dell’ANSA e Italpress: «Provvederemo a mettere in chiaro anche formalmente al signor Stoltenberg che l’Italia non è in guerra con nessuno né intende esserlo».



Contattato dall’Adnkronos lo stesso leghista sottolinea come tramite l’odg (ordine del giorno) o l’interrogazione parlamentare servirà per far prendere al Governo una posizione netta in grado di censurare le parole di Stoltenberg: «depositeremo un testo parlamentare per invitare il governo a censurare le parole di Stoltenberg che, senza alcun mandato per farlo, ha previsto un utilizzo offensivo e non difensivo degli aiuti militari mandati a Kiev a supporto dell’Ucraina». Secondo Borghi, quanto detto dal segretario generale della Nato sono parole di guerre da censurare al più presto: «Non abbiamo bisogno di alcuna escalation militare e non siamo in guerra con nessuno». Prevede l’impiego di soldati europei o ancora l’uso di armi per colpire in Russia – come richiedono tanto Macron quanto Stoltenberg – «è una pazzia», conclude Borghi, e la Nato non ha alcun diritto a trascinare in conflitti. L’Alleanza infatti è difensiva, «la guerra se vuole vada lui a farla ma senza di noi».



SALVINI E MELONI: LE POSIZIONI DEL GOVERNO SULLA “SPARATA” CHOC DELLA NATO

La proposta avanzata da Borghi sposa la linea dell’intero gruppo parlamentare della Lega, secondo qui le parole di Stoltenberg «sono inaccettabili»: già ieri il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo aveva parlato di «furore bellicista» per le posizioni della Nato espresse in queste ultime settimane, con da ultimo la clamorosa intervista all’Economist del segretario generale norvegese, tra l’altro in scadenza di mandato. «Serve una soluzione politica per giungere alla tregua in Ucraina», ha spiegato ancora il senatore ad Affari Italiani.

L’annuncio di un odg o di una conseguente interrogazione del gruppo leghista era stata preceduta dalla dura posizione presa dal segretario Matteo Salvini: intervenuto a Napoli, il vicepremier ha sottolineato che un conto è difendere, un altro decisamente l’uccidere deliberatamente. «Quindi, assolutamente mai nella vita e quindi questo signore o chiede scusa o rettifica o si dimette», ha chiesto Salvini in riferimento alle dichiarazioni di Stoltenberg. L’Italia non è in guerra con nessuno, ha sentenziato il Ministro che come contro le posizioni di Macron sull’invio di soldati Ue in Ucraina ribadisce «Io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale alle porte».

Intervistata oggi da Monica Maggioni su Rai 3 a tutto campo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito che le posizioni di Stoltenberg sul vincolo delle armi sul territorio russo non siano particolarmente accettate dal resto della Nato: «Non so perché Stoltenberg dica una cosa del genere. Bisogna essere molto prudenti». Secondo la leader FdI, addirittura, chi continua ad alimentare il “gioco” della tensione – e qui il riferimento è ad alcuni esponenti dell’opposizione – «per raggranellare qualche voto, è irresponsabile». È infatti piuttosto controproducente, conclude Meloni, il racconto allarmante per cui «l’Europa sarebbe sull’orlo di un conflitto più ampio». Sulla stessa linea di Meloni e Salvini anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto che a “La Stampa” conferma come la linea della Nato non può essere eterodiretta da Parigi (Macron) o dallo stesso Jens Stoltenberg.