LEGGE’AUTONOMIA E SCREZI DOPO VOTO UE: LEGA IRRITATA CON I “SEGNALI” DI FORZA ITALIA
Dalle ultime uscite dei figli di Berlusconi fino al voto su Von der Leyen, passando per le critiche sulla riforma dell’Autonomia differenziata: non si placa la tensione interna al Centrodestra fra Lega e Forza Italia, con il Carroccio ancora irritato per i segnali e i distinguo continui del partito di Tajani. Sebbene nell’ottica di uno scontro da non accendere ulteriormente, specie nei prossimi passaggi in Parlamento, per accordo fra i tre leader della maggioranza – Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani – proseguono da giorni le “punzecchiature” di alcuni esponenti azzurri contro gli alleati della Lega.
L’ultima arriva dal Governatore della Calabria Roberto Occhiuto che lancia la proposta di una moratoria sull’applicazione della legge sull’Autonomia differenziata spingendosi su tesi molto simili a quelle di Pd e opposizioni (che in questi giorni hanno cominciato la raccolta firma per il Referendum abrogativo) stamane in Consiglio dei Ministri il Ministro per le Autonomie e gli Affari Regionali, il leghista Roberto Calderoli, terrà una informativa sull’attuazione della legge n. 86 del 2024, ovvero quella approvata dal Governo Meloni il 19 giugno scorso in Parlamento. Sebbene sia un momento di discussione tecnica sulla riforma dell’Autonomia, la Lega non vuole ulteriori “scherzetti” memori di come già nel voto di approvazione alla Camera il gruppo di Forza Italia (in totale 45 gli eletti) ebbe 14 assenti, 7 in missione e ben 3 con voto contrario. Quei tre erano tutti deputati calabresi che condividono con il Governatore azzurro Occhiuto le perplessità sulla riforma che la sinistra definisce in maniera dispregiativa “Spacca Italia”. «Noi pretendiamo lealtà, non solo a parole», fa sapere un esponente di alto livello della Lega al “Corriere della Sera” dopo le tensioni di questi ultimi giorni.
DOPO MUSUMECI ANCHE OCCHIUTO CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: “SERVE UNA MORATORIA ALLA RIFORMA DELLA LEGA”
Già il Ministro in quota FdI Nello Musumeci, attuale responsabile della Protezione Civile e del Mare ma ex Governatore della Sicilia, aveva “stoppato” il collega del Veneto Luca Zaia all’indomani dell’approvazione dell’Autonomia differenziata definendo come «troppo precoce» l’aver già annunciato la richiesta 9 di 23 materie da rendere “autonome”. «Ci sono perplessità esistenti dentro la coalizione di maggioranza e tra le Regioni del Mezzogiorno», aveva sentenziato appena pochi giorni il Ministro Musumeci.
Ieri la goccia che ha fatto irritare ulteriormente la Lega con l’uscita del governatore della Calabria in quota Forza Italia: «serve una moratoria all’applicazione della nuova legge». Secondo Occhiuto il primo “vagone” dell’Autonomia è arrivato in “stazione” – e infatti restava inizialmente positivo il giudizio del Governatore sul ddl Calderoli – ma sul secondo, ovvero la spesa storica, «stiamo ancora a caro amico». Secondo Occhiuto, che è n.2 nazionale di Forza Italia, la richiesta di stoppare l’Autonomia è da fare subito, e Tajani gli va a ruota: «Una richiesta legittima, prima vanno fatti i Lep». Il Centrosinistra a guida Pd intanto coglie la palla al balzo e, accusando la Lega, rivendica la scelta di Occhiuto «la pensa come noi»: una risposta diplomatica è giunta ieri dal Carroccio con il commissario regionale della Lega in Calabria, Rossano Sasso. All’ANSA ha detto che le rivendicazioni di Occhiuto sono più che comprensibili, ma ha aggiunto che i LEP saranno garantiti dal ddl Calderoli, «L’autonomia può essere una grande opportunità, nessuno resterà indietro». Sebbene il Presidente calabrese non reputi la riforma della Lega uno “Spacca Italia”, restano perplessità di fondo non da poco: «la legge andava approfondita ulteriormente. Invece è stata approvata di notte e di fretta, facendola sembrare ancora più divisiva rispetto a quello che è. Nel testo è previsto che le intese sulle materie Lep si possano fare solo dopo aver trovato le risorse per assicurare a tutti, sia a Crotone che a Vercelli, gli stessi diritti, ma queste risorse ancora non ci sono».