DL CULTURA, LA LEGA RITIRA L’EMENDAMENTO SULLE SOPRINTENDENZE MA RILANCIA CON PROSSIMA PROPOSTA DI LEGGE
Alla fine dopo la richiesta del Ministero della Cultura di presentare un unico provvedimento coeso con la maggioranza, la Lega ha deciso di ritirare l’emendamento che avrebbe limitato i pareri delle Soprintendenze: la proposta però di Salvini per rilanciare l’edilizia dopo il Dl Salva Casa non rimarrà nel dimenticatoio dato che lo stesso Carroccio ha già fatto sapere che presenterà nelle prossime settimane una pdl (proposta di legge) ad hoc sul tema delle Soprintendenze del Ministero della Cultura.
Riavvolgendo un attimo il “nastro” dell’ultima vicenda politica relativa al Decreto Cultura in esame alla Camera, negli ultimi giorni convulsi tra le indagini su mezzo Governo e il caso Santanché, il provvedimento in esame a Montecitorio è passato un po’ sottobraccio se non appunto per l’emendamento 7.26 presentato dalla Lega. Essendo il meno tecnici possibili, la proposta di Salvini – messa nero su bianco dal deputato leghista Bof – mira a rendere non più vincolanti i pareri delle Soprintendenze su luoghi senza la diretta presenza di monumenti o opere storiche rilevanti (che rimarrebbero ovviamente sotto la tutela e il controllo del MIBACT): in poche parole, spetterebbe ai Comuni l’ultima decisione in materia di urbanistica, senza più avere l’intervento delle Soprintendenze come chiave appunto vincolante.
COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI SALVINI PER SBLOCCARE ULTERIORMENTE L’EDILIZIA (E PER SEMPLIFICARLA)
Secondo il vicepremier Salvini la proposta segue la stessa linea del decreto Salva-Casa, ovvero attuare più semplificazione e meno burocrazia, così da lanciare un ulteriore “volano” per le costruzioni edilizie nel nostro Paese. Sembra però che sia stato in qualche modo contestata la tempistica alla proposta leghista, tanto che lo stesso Carroccio ha deciso di ritirare l’emendamento dopo l’appello del Ministro Giuli a concepire un provvedimento unitario senza spaccature nel Centrodestra. La proposta Bof tendeva a liberare gli uffici da tutte le pratiche non-monumentali, ma dal MIBACT si è scelto di andare dritti sul Dl Cultura senza approfondire il tema Soprintendenze.
E così la Lega, come ha spiegato a LaPresse il deputato Rossano Sasso, ha deciso di ritirare l’emendamento lanciando invece una proposta di legge – anzi, ben due disegni di legge contestuali alla Camera e al Senato – per poter poi meglio riflettere a livello collegiale con gli altri partiti del Centrodestra. «Cambia lo strumento ma non il contenuto», ha detto ancora Sasso raggiunto dall’ANSA fuori da Montecitorio prima del weekend. Secondo il Pd in commissione Cultura, con la deputata Irene Manzi, la proposta della Lega sarebbe un grave attacco alla tutela del patrimonio culturale nazionale in quanto le Soprintendenze «sono un presidio fondamentale per garantire la tutela e uno sviluppo rispettoso della cultura». La Lega la pensa al contrario, mantenendo (come promesso allo stesso Ministro Giuli) la piena centralità del Ministero della Cultura sulle materie artistico-culturali, ma sbloccando cantieri e costruzioni senza più avere pareri di vincolo stretto su altre località: serve «modernizzare l’azione delle Soprintendenze che purtroppo spesso creano delle distanze che si traducono in danni economici», ribadisce Sasso a LaPresse appellandosi al resto dell’esecutivo per raggiungere una quadra comune nella pdl sui “limiti” alle Soprintendenze in materia edilizia.