Nei prossimi tre mesi la Lega di Serie A potrebbe attraversare un periodo molto intenso in quanto i presidenti dei venti Club Lorenzo Casini, l’amministratore delegato Luigi De Cervo, potrebbero dover svolgere un lavoro per riformare integralmente sia le infrastrutture che i diritti televisivi.

Per quanto concerne la riforma delle infrastrutture svolto da Andrea Cardinaletti in collaborazione con lanci, i club e i comuni, si discuterà  sui dati raccolti su tutto il territorio nazionale che sono volti ad approfondire lo studio su tutte le lungaggini burocratiche e metodologiche che impediscono all’Italia di dotarsi di infrastrutture moderne.



Lega Serie A: cosa cambia su infrastrutture e diritti tv

La Lega infatti vorrebbe dotarsi di una governance nazionale volta ad accelerare gli iter amministrativi e così da rigenerare il patrimonio delle infrastrutture, alcune di queste veramente obsolete. Gabriele Gravina, presidente della FIGC ha avviato un dialogo con la uefa per ottenere l’organizzazione degli Europei del 2032, la candidata ideale per quella data sarà la Turchia che ha a differenza dell’Italia possiede delle infrastrutture all’avanguardia.



Anche per questa differenza, sarà importantissimo per il nostro paese lavorare in sinergia col Governo. La riforma dovrebbe investire anche i diritti televisivi poiché potrebbero essere messi sul mercato per cinque anni invece di tre e senza esclusiva.

La strategia è quella di massimizzare la concorrenza e ottenere la più grande diffusione, in ottemperanza alle linee dell’Antitrust con l’approvazione dello scorso gennaio in riferimento alle indicazioni relative al superamento delle esclusive e della condivisione dei diritti su più piattaforme. Comunque la lega di serie A che sta per predisporre il bando 2024 / 2027 che sarà poi pubblicato alla fine della stagione tra aprile e maggio prorogherà i contratti con dazn che versava 840 milioni a stagione e Sky che pagava 87,5 milioni per 3 match aggiornata in condivisione, aprendo anche a Sky e Amazon Prime.



Lega Serie A: niente esclusive?

Secondo Il Sole 24 Ore, la Lega potrebbe essere incentivata ad evitare definitivamente di vendere le esclusive, adottando la strategia della massimizzazione dell’audience. In questo senso infatti oltre agli attuali investitori, potrebbero intervenire nel mercato anche i colossi di streaming americani come Warner Bros, Disney ed Apple oltre a Netflix.

Attualmente la Lega è finanziata da numerose Media Company, ma potrebbero mostrare manifestazioni di interesse da alcuni soggetti bancari come i fondi Jp Morgan, Charlie, Apple, Searchlight, City Bank, Deutsche Bank e Goldman Sach.