La proposta di legge argentina sull’aborto, che permetterebbe l’interruzione di gravidanza fino alla 14esima settimana, sta facendo discutere: da una parte le femministe pro-aborto, dall’altra le donne con il foulard celeste che invece si oppongono a questo disegno di legge. “Guerra” sulle strade ma anche in Parlamento, dove scatteranno oggi, come ricorda Il Giornale, le dichiarazioni di voti, operazione che dovrebbe proseguire anche per tutto domani. La legge è simile a quella italiana, dove però l’interruzione di gravidanza è permesso fino alla 13esima settimana, e qualora venisse approvata, l’Argentina diverrebbe il primo paese dell’America Latina ad approvare questo tipo di legge sull’aborto. Fa discutere il fatto che l’interruzione sarà possibile anche per le ragazzine, le adolescenti compresi fra i 13 e i 16 anni di età, tra l’altro pratica fattibile anche se non accompagnate da adulti. Il Giornale sottolinea la posizione di Cristina Krichner, la vice del presidente Alberto Fernandez, da sempre molto vicina a Papa Francesco e che si sarebbe schierata proprio contro il disegno di legge sull’aborto di cui sopra voluto dal suo “titolare”. Stando a quanto spiegato dalla giornalista Carolina Ramos della rivista “Parlamento”, 123 deputati hanno già fatto sapere che voteranno in favore della riforma, mentre 109 sono contrari e 24 onorevoli sarebbero ancora indecisi o non hanno voluto anticipare le loro intenzioni di vita. Affinchè la misura passi sono necessari 129 voti favorevoli, e decisive saranno quindi le prossime ore.
LEGGE ABORTO ARGENTINA: LA TESTIMONIANZA DELLA MAMMA DI CAVENAGHI
Nel frattempo sono svariate le testimonianze dei due movimenti opposti, come ad esempio quella di Mónica, mamma di Cavenaghi, ex attaccante del River Plate, che ha ricordato come fosse «andata ad abortire in una clinica clandestina» quando aveva appena 15 anni assieme al compagno che ne aveva 17. «Per fortuna – ha aggiunto – quand’ero già distesa sul lettino qualcosa mi trattenne, mi sentii come un’ assassina e fuggii anche se avevamo già pagato. È stata la decisione più giusta della mia vita e mio figlio mi ha dato solo soddisfazioni». Allo stato attuale a Cuba gli ospedali permettono l’aborto entro la decima settimana, mentre in Uruguay il limite è di 12; in altre nazioni dell’America Latina, come ad esempio in Nicaragua, Bolivia e Venezuela, chi abortisce rischia la galera. Stando all’OMS, nonostante divieti, l’America Latina è il continente dove si praticano più aborti al mondo, 6.5 milioni ogni anno, tutti clandestini.