COS’È LA LEGGE ANSELMI CONTRO LA P2 E PERCHÈ NACQUE NEL 1982

La lotta politica e culturale di Tina Anselmi contro la loggia massonica P2 è una parte fondamentale del film “Una vita per la democrazia” in onda questa sera su Rai 3 in prima serata: per l’ex staffetta partigiana ancora giovanissima, poi cruciale emblema della lotta per i pari diritti delle donne all’interno della Democrazia Cristiana, la battaglia contro lo scandalo P2 rappresenta uno dei punti politici più alti della sua lunga e onorevole carriera politica.



Dopo essere stata prima ministro donna della Repubblica italiana (nel 1977), nel settembre 1981 diviene presidente della prima commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 dopo lo scandalo che travolse la politica e la società italiana nel pieno tra gli anni Settanta e Ottanta: la “legge Anselmi-Spadolini” fu poi fondamentale per portare al completo scioglimento della illecita loggia della Massoneria, fondata nel 1877 con il nome di “Propaganda Due”. La legge citata e narrata all’interno del film interpretato da Sarah Felberbaum è la numero 17/1982, approvata dal Governo Spadolini e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio 1982. La Legge Anselmi fu uno strumento chiave per porre fine all’oscura loggia guidata da Licio Gelli, specie dopo il ritrovamento degli elenchi con tutti i nominativi che vi fecero parte (più o meno coscientemente di quale grado di pericolosità andavano incontro).



LA LOGGIA P2, LA COMMISSIONE PARLAMENTARE E LO SCIOGLIMENTO CON LA LEGGE ANSELMI-SPADOLINI

Dalle forze armate alla polizia fino ai servizi segreti, passando per gente dello spettacolo, conduttori, e ovviamente politici, magistrati e imprenditori: la loggia massonica P2 fu uno dei più gravi scandali politici della Prima Repubblica, dai risvolti tutt’altro che “limpidi” vista la natura segreta della massoneria “deviata” verso alcune zone d’ombra della società italiana. La legge siglata da Tina Anselmi si propose di mettere una parola fine al mix di complotti, teorie, trame, indagati che avveleneranno la cultura italica nel pieno degli anni bui di stragi, rapimenti e attentati: con la legge Anselmi-Spadolini venivano stabilite in sostanza le norme per l’attuazione “all’articolo 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata Loggia P2”.



Nello specifico, si legge nel testo ufficiale, «Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare». La deputata Dc Tina Anselmi pochi mesi prima aveva guidato la Commissione parlamentare proprio per far luce su origine, natura, organizzazione e consistenza della loggia massonica P2, ipotizzando che l’elenco di 962 nominativi emerso durante una perquisizione a Villa Wanda nel marzo 1981 (che poneva “collegamenti” con tanti misteri di quella stagione particolare del nostro Paese, dagli attentati alla morte di Aldo Moro, dallo scandalo dello IOR ai continui legami tra Licio Gelli e Roberto Sindona) «non fosse completa e che molti altri importanti personaggi iscritti alla P2 fossero riusciti a non comparire nelle indagini». La legge tra tanti limiti e migliorie, pose fine con l’articolo 5 all’esistenza stessa della P2 rendendola sciolta e definitivamente illegale, con pesanti pene per gli eventuali nuovi appartenenti. Come spiegava all’epoca il deputato PCI Crucianelli, la legge Anselmi ebbe il merito di scavare a fondo sulle attività della loggia: «Ci siamo cioè trovati di fronte ad una organizzazione che ha vissuto come un vero e proprio Stato nello Stato, moltiplicando quotidianamente gli atti di insubordinazione nei confronti dello Stato stesso».