Davvero la Regione Calabria vuole reintrodurre i vitalizi per i propri consiglieri, anche per quelli che restano in carica un giorno solo e poi vengono dichiarati ineleggibili? Riavvolgendo il nastro, proviamo a fare ordine nelle ultime convulse ore della giunta Santelli e dell’intero Consiglio Regionale di Reggio Calabria. Una nuova legge – la 10/XI – negli scorsi giorni è stata votata con l’unanimità del Consiglio e prevede in effetti la possibilità di maturare il vitalizio (o trattamento di fine mandato) «di 600 euro netti al mese a partire dai 65 anni anche per i consiglieri che non dovessero completare la legislatura o la cui elezione dovesse essere dichiarata nulla». La proposta era stata lanciata dal consigliere Udc Giuseppe Graziano e poi votata da tutta l’assemblea: ora però è esplosa la “bolla” mediatica in particolar modo dopo i no-comment della Presidente Jole Santelli sull’argomento e l’attacco durissimo dell’ex leader M5s Luigi Di Maio.
Il Ministro degli Esteri su Facebook attacca a tutto spiano «Mentre i cittadini hanno serie difficoltà economiche e le imprese sono colpite duramente dalla crisi, la regione Calabria reintroduce il vitalizio. Davvero surreale. Leggo di consiglieri regionali che adesso vorrebbero tornare sui propri passi. Bene, abolite subito questa legge. La politica deve dare il buon esempio. E se non riesce a farlo in una situazione del genere, allora significa che non lo farà mai più». Dunque i politici calabresi hanno tentato furbescamente di reintrodurre i vitalizi o le cose sono forse un po’ più complesse? È inevitabilmente la seconda, anche se resta il gran caos che poteva essere decisamente evitabile se i passi compiuti fossero stati più idonei.
VITALIZI CALABRIA, LA SPIEGAZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Il Pd, sotto accusa anch’esso per aver votato con i suoi consiglieri la legge sui vitalizi, si difende così: «Smentiamo categoricamente che si tratti del ripristino dei cosiddetti ‘vitalizi’, i quali non esistono più già per gli eletti nella passata consiliatura. Non c’è stato nessun tentativo di riportare in vita cose inesistenti: chi lo afferma, forse è male informato. In tutta Italia esiste soltanto il sistema contributivo. La Calabria, pertanto non ha fatto altro che allinearsi a quanto stabilito nella Conferenza Stato-Regioni del 3 aprile 2019: modificando un semplice comma», scrivono in una nota gli esponenti dem e anche quelli della lista civica “Democratici progressisti” a sostegno dell’ex candidato Governatore Pippo Callipo. A compiere però il vero “dietrofront” è il Presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, che in fretta ha convocato una riunione straordinaria dell’Assemblea il prossimo 3 giugno con un unico ordine del giorno: l’abrogazione della legge 10/XI che ha scatenato polemiche sui vitalizi.
«Non possono esserci ombre sull’azione di un Consiglio regionale appena insediato e che già ha dimostrato di lavorare con impegno e senso di responsabilità in un momento così delicato per la vita del Paese e della Calabria. Errori di valutazione e probabilmente un’analisi superficiale del provvedimento in questione possono e debbono essere riconosciuti con onestà. E’ però altrettanto necessario dire chiaramente che non c’è stato alcun tentativo di ripristinare i vecchi vitalizi che sono stati aboliti durante la legislatura di Scopelliti e poi adeguati al contributivo con la legge regionale n. 13 del 2019», spiega Tallini in una nota rilevando «incongruenze nella proposta di legge 10/XI, nonchè un non allineamento alle intese Conferenza Stato-Regioni e Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni italiane». Secondo il n.1 dell’Aula però non è stato reinserito alcun vitalizio, dato che la legge che li aboliva è tutt’ora attiva: «Comprendo bene, in un momento così drammatico per le famiglie, la diffidenza dell’opinione pubblica, ma posso assicurare i cittadini calabresi che non c’è stata e non ci sarà nemmeno in futuro nessuna intenzione di reintrodurre ‘privilegi’ già cancellati e che l’errore di valutazione compiuto dall’Assemblea sarà responsabilmente sanato», conclude il Presidente dell’assemblea calabrese.