Chi istiga all’anoressia e ai disturbi alimentari rischia la reclusione e una pesante sanzione. Si tratta del contenuto della proposta di legge avanzata da Fratelli d’Italia, che intende punire chi è colpevole di istigazione all’anoressia, alla bulimia e in generale ai disturbi legati al cibo. “Stiamo parlando di un vero e proprio disturbo psichiatrico – sottolinea Alberto Balboni (FdI) tra le pagine di Libero – Non è soltanto una fissazione dei nostri giovani, è la prima causa di morte dopo gli incidenti stradali per i ragazzi”.



I numeri dei disturbi alimentari sono impressionanti: il 5% della popolazione italiana ne è affetto, per un totale di circa 4 milioni di persone, spesso giovani e giovanissime. Sono 4.000 i cittadini che muoiono ogni anno per anoressia, bulimia o altri disturbi del comportamento alimentare. Nel concreto, che cosa dovrebbe prevedere questo disegno di legge? Fratelli d’Italia intende proporre fino a due anni di reclusione e una sanzione da 60mila euro. Se però la vittima, istigata all’anoressia o alla bulimia, ha meno di quattordici anni, allora la pena potrebbe innalzarsi fino a quattro anni di reclusione e la sanzione dovrebbe raggiungere i 150mila euro. L’aggravante dovrebbe essere disposta per legge anche nel caso in cui la vittima sia una persona in minorata difesa oppure sia incapace di intendere e di volere.



Istigazione all’anoressia e alla bulimia: “sono malattia sociale, bisogna lavorare nelle scuole”

Proposta di legge per punire chi istiga all’anoressia, alla bulimia e ai disturbi alimentari, l’obiettivo è punire chiunque raggiri i minori e le persone fragili con qualsiasi mezzo, anche per via telematica. In base alla proposta, sarà perseguito chi “determini o rafforzi l’altrui proposito di ricorre a condotte alimentare idonee a rafforzare o provocare disturbi del comportamento alimentare”, come si legge nell’articolo 580 bis del Codice Penale che si intende introdurre. Per Alberto Balboni, sentito da Libero, “dovremmo avere uno psicologo a scuola dedicato per incontrare i ragazzi, uno che sia in grado di aiutarli e di capire i primi sintomi. Con questi comportamenti illegali siamo al limite dell’istigazione al suicidio”.



Balboni, promotore della proposta di legge, sottolinea che se l’anoressia, la bulimia e i disturbi alimentari saranno “riconosciuti come malattia sociale” allora “sarà più semplice il lavoro nelle scuole”. Le statistiche infatti parlano con dolorosa chiarezza: 10 adolescenti su 100 sono a rischio di sviluppare disturbi alimentari, e tra questi 1 su 2 li sviluppa in forma grave. La fascia più colpita parte dai 15 anni e arriva fino ai 19 anni. L’istigazione avviene di frequente online, dove pullulano blog e profili social dedicati al “culto” della magrezza estrema, in cui vengono dispensati consigli per non sentire la fame e mortificare il proprio corpo.