LEGGE ELETTORALE ENTRO L’AUTUNNO, LA NOVITÀ DI CASELLATI: “SERVE SISTEMA MISTO PER COSTRUIRE UN BIPOLARISMO ANTI-FRAMMENTARIETÀ PARTITI”

Prima della “buriana” tra Elezioni Uk e Francia, la Ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati aveva spiegato molto nettamente come un possibile punto di partenza per la legge elettorale italiana da presentare in autunno a corredo della riforma Premierato potrebbe essere il Mattarellum, ovvero un sistema misto tra proporzionale e maggioritario in grado di dare maggiore governabilità al Paese.



Sono poi passati i risultati delle Elezioni tanto in Regno Unito – con la vittoria schiacciante di Starmer – quanto in Francia dove invece il caos e l’ingovernabilità regnano sovrane in queste ore dopo i ballottaggi vinti da Nuovo Fronte Popolare senza però i voti. E così il tema della legge elettorale, visto i non pochi grattacapi che hanno generato i due sistemi inglese (maggioritario secco a turno unico) e francese (uninominale a doppio turno), torna nuovamente in auge con l’Italia del Governo Meloni che non vuole consegnare al Paese un sistema che sacrifichi la rappresentanza o al contrario la stabilità governativa. Intervistata martedì mattina ad “Agorà Estate” è la stessa Ministra Casellati ad indicare la rotta: «sto pensando ad un sistema misto – proporzionale e maggioritario – sul quale costruire il bipolarismo mettendo fine alla frammentarietà partitica». La titolare delle Riforme sottolinea di non essere ancora arrivata ad una piena definizione anche perché la stessa legge sul Premierato non è chiusa essendoci un ramo del Parlamento che deve ancora approvarla.



UNA LEGGE ELETTORALE PER ARGINARE LE “STORTURE” DI FRANCIA E UK: COME POTREBBE ESSERE IL MISTO MAGGIORITARIO-PROPORZIONALE

Resta però quello l’indirizzo voluto da Casellati e dall’interno Governo, una legge elettorale che possa coniugare il principio i rappresentanza con quello di governabilità, magari per evitare “storture” come quelle viste in questi giorni a Londra e Parigi. Starmer con un 35% di voti avrà il 65% dei seggi nella Camera dei Comuni, di contro Le Pen con il 37% delle preferenze raccolte al ballottaggio sarà solo il terzo partito in Assemblea Nazionale, con un 1 solo seggio sui 4 totali.



Casellati commenta sui risultati del Rassemblement National di Marine Le Pen e ribadisce come sia stata sconfitta unicamente «da avversari che invece di costruire un programma comune hanno dato vita ad un’accozzaglia di partiti. In questo modo il Paese è in affanno perché non avrà stabilità: si vincono le elezioni con un cartello elettorale ma non si riuscirà a governare». Di contro, il neo-nato Governo Starmer può contare su ampia maggioranza ma dal Centrosinistra italiano, entusiasta della sconfitta dei Tories, non sono giunti appelli contro la deriva plebiscitaria del voto inglese, «a differenza di quello che è stato detto falsamente contro la riforma del premierato italiano», commenta ancora Casellati al programma Rai.

In Senato le opposizioni hanno urlato il rischio di una legge elettorale in “stile” Acerbo, ovvero la legge-truffa (mai approvata, ndr) che col 25% si poteva prendere la quasi totalità dei seggi: per la Ministra quello sarebbe un «salto mortale per me e per il centrodestra inimmaginabile per qualsiasi legge elettorale». Ma avere un sistema misto proporzionale e maggioritario, cambiando però le regole attuali che già vedevano alle ultime Elezioni Politiche 2022 il Rosatellum, un mix tra uninominali e proporzionalità, come sarebbe possibile ottenerlo? Per Casellati la linea è sempre quella del Mattarellum, la legge che si ispira al suo ideatore nonché attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: detto che sarà pronta in autunno, la Ministra ha spiegato negli scorsi giorni che al momento resta una sua idea ma dovrà presto confrontarsi con maggioranza e opposizione in merito. La legge Mattarella, in vigore tra il 1993 e il 2005 per l’elezione di Senato e Camera, prevede un turno unico con sistema maggioritario al 75% e proporzionale al 25%; significa che i 3/4 quarti dei seggi vengono eletti con sistema maggioritario con elezione del candidato che nel seggio uninominale prende più voti, mentre il terzo rimanente veniva assegnato con un meccanismo proporzionale diviso nei due rami del Parlamento (al Senato su base regionale, alla Camera su base nazionale).