Continua il dibattito nella maggioranza sulla riforma della legge elettorale a poco più di un mese dal referendum sul taglio dei parlamentari. Graziano Delrio, capogruppo Pd a Montecitorio, ai microfoni di Repubblica ha spiegato che sarebbe il caso di votare la riforma del sistema di voto alla Camera prima del referendum, ma è fondamentale che la maggioranza ritrovi l’unità. «La riduzione dei deputati e dei senatori, abbinata all’attuale legge elettorale ipermaggioritaria, crea uno squilibrio serio per l’assetto istituzionale del Paese: rischia di produrre maggioranze in grado di cambiare da sole, senza il necessario dialogo con le opposizioni, la nostra Carta fondamentale», ha spiegato il volto dem, lanciando l’allarme per la messa a repentaglio dell’equilibrio costituzionale.



LEGGE ELETTORALE E TAGLIO PARLAMENTARI, L’ALLARME DI DELRIO

Graziano Delrio è poi tornato sul passo indietro di Renzi datato gennaio – «un fatto che noi consideriamo grave» – soffermandosi poi sullo sbarramento al 5%, che potrebbe essere abbassato al 3%: «In maggioranza si era convenuto di andare in Aula con un testo base di un certo tipo: bisogna ripartire da lì e poi il Parlamento discuterà liberamente. Ecco perché mi fa piacere registrare l’apertura di Forza Italia che per bocca di Renato Brunetta ha detto che fare il taglio del parlamentari senza una nuova legge proporzionale sarebbe un suicidio per la democrazia». Poi sul premier Conte e sull’ipotesi di un suo intervento da “garante” dell’esecutivo: «Questo cambio di orizzonte non è imputabile a Conte. Ma, certo, il venir meno di un pezzo del patto di governo è una cosa su cui adesso anche lui dovrà lavorare».

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