Erano le 05:00 di oggi, 24 febbraio 2022, quando il presidente dell’Ucraina ha dichiarato la legge marziale per un periodo di 30 giorni dopo l’inizio della guerra con la Russia. Cos’è nello specifico e cosa prevede? Si tratta di un sistema di governo straordinario, in cui le leggi che sono ordinariamente in vigore vengono sospese temporaneamente e i tribunali militari assumono il controllo della normale amministrazione della giustizia. Dunque, si tratta di un insieme di norme introdotte in caso di guerra o per altre esigenze eccezionali di ordine pubblico come attentati, calamità naturali e disastri, in seguito ad un tentativo di rivoluzione o un golpe militare.



È una specie di ordinamento giuridico separato, che varia da nazione a nazionale e che sostituisce quello tradizionalmente in vigore. La legge marziale di fatto comprime le libertà dei cittadini, infatti viene introdotto il divieto di riunioni politiche e un coprifuoco stringente. Perché chiama così? Il nome deriva da Marte, antico dio venerato soprattutto come divinità guerresca.



LEGGE MARZIALE, LE NORME E I PRECEDENTI NELLA STORIA

Le norme che disciplinano la legge marziale variano di Paese in Paese, ma generalmente riducono alcuni dei diritti normalmente garantiti ai cittadini. La durata dei processi viene limitata, si stabiliscono sanzioni più severe rispetto alla legge ordinaria. In alcuni Stati prevede anche la pena di morte per alcuni crimini, anche se le leggi ordinarie non riconoscono più questa pena nel proprio sistema. Purtroppo non è la prima volta che si ricorre alla legge marziale in Ucraina. Qui è stata introdotta nel 2018 per 30 giorni in risposta al sequestro da parte della Russia di tre navi della marina militare ucraina nello stretto di Kerc, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero.



Ma ci sono altri precedenti, soprattutto nella prima parte del Novecento. I governi durante le guerre mondiali instaurarono quasi subito la legge marziale, che però riguarda soprattutto disertori, renitenti alla leva e spie. Negli ultimi decenni è stata applicata in Polonia tra il 1981 e il 1983 per reprimere l’opposizione del movimento di Solidarnosc, in Cina nel 1989 durante le proteste di Piazza Tienanmen e nel 2014 in Thailandia dopo il colpo di stato militare. Nel 2020 l’hanno proclamata Armenia e Azerbaigian nel corso della guerra del Nagorno Karabakh.