A Uno Mattina si è aperto stamane dell’approvazione della legge sull’oblio oncologico e in collegamento vi era il professor Francesco Perrone del Direttivo nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica). “E’ una legge di civiltà che serve a prevenire una discriminazione non giustificata sulla base della medicina – le sue prime parole – oggi circa un milione di italiani ha avuto il cancro ed è guarita, il loro rischio di morire è analogo a chi non ha il cancro e non c’0è alcun motivo per cui a queste persone si debba chiedere se hanno avuto il cancro e si debbano attribuire premi assicurativi più alti o la non concessione del mutuo o la difficoltà in un percorsa di adozione, non si deve essere condizionati da una notizia che rappresenta una sorta di cicatrice sociale che dobbiamo prevenire ed è civile che la si prevenga. L’Italia una volta tanto è arrivata in anticipo rispetto a quanto chiesto dall’Ue, che chiedeva una legge in materia entro il 2025”.



E ancora: “E’ stato un voto unanime, una bellissima figura del parlamento italiano, sia alla Camera che al Senato e ciò avvicina le istituzioni ai cittadini. La legge sull’oblio oncologico che è stata approvata dà mandato al ministero della salute di emettere nei prossimi tre mesi un decreto attuativo per identificare limiti anche più bassi di remissione per alcuni tumori per cui basta uno o due anni per dichiarare la guarigione e riguarda in particolare i pazienti più giovani, persone che una volta guarite hanno il diritto di costruire un progetto di vita”. In studio anche la professore Maria Malucelli, psicoterapeuta dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma, che ha commentato così la legge sull’oblio oncologico: “E’ fondamentale, è la prima volta che la legge in maniera democratica rispetta la sanità. Noi abbiamo sempre parlato di malato oncologico quindi facendo già una selezione pericolosa. Se mi capita il tumore io non divento più una persona, sono un malato oncologico, destinato a morire. Nel nostro immaginario il tumore è stato la pre morte, deve essere isolato, niente mutuo, niente figli e nient’altro, sei destinato a fine vita, quindi una legge importantissima”.



OBLIO ONCOLOGICO, MALUCELLI: “PASSO GIGANTESCO PER I GIOVANI”

Sulla questione privacy la professore ha aggiunto: “La privacy è un diretto e una tutela psicologica, io persona debbo potermi sentire in grado di raccontare ciò che ho e che sento, io la estenderei anche ad altro educando le persone alla consapevolezza. Se ho una situazione che mi mette a rischio io debbo fare delle dichiarazioni nel rispetto anche del sociale”.

“Per quanto riguarda il tumore – ha continuato – per i ragazzi si è fatto un passo gigantesco, perchè non solo aumentiamo la nostra progettualità di vita, togliere scopo a qualunque età vuol dire farlo morire psicologicamente, lo stress è il più grande deterrente perchè aggredisce il sistema immunitario, a volte le cure vengono rallentate dallo stress, questa legge toglie lo stress collettivo e sociale. Questa legge è un antidepressivo nazionale, pensare che sono nella normalizzazione di una vita, che nessuno può decidere quando finisce, neanche il cancro”.