Rinviato a data da destinarsi il via libera definitivo alla legge sul ripristino della natura. La presidenza belga del Consiglio europeo, infatti, ha deciso di ritirare il punto senza discussione alla riunione degli ambasciatori al Coreper e di non mettere il dossier in agenda lunedì al Consiglio Ue Ambiente. La decisione è stata presa alla luce dell’assenza di una maggioranza qualificata a sostegmo dell’accordo già trovato con l’Eurocamera. Una fonte vicina al dossier, citata dall’Ansa, riferisce che il testo «verrà riproposto a tempo debito», ma non ci sono indicazioni riguardo tempi o scadenze.



La proposta di legge sul ripristino della natura risale al giugno 2022 ed è stata presentata con l’obiettivo di ripristinare il potenziale naturale e produttivo di terreni e ambienti, non solo tutelarli nelle aree protette. Stando a quanto riportato da Green Report, il cambio di rotta è dovuto alla retromarcia dell’Ungheria di Viktor Orban, che ha ritirato il sostegno alla proposta di legge. Ma viene considerata decisiva la reiterata opposizione di Italia, Olanda, Svezia e Polonia, insieme all’astensione di Austria, Belgio e Finlandia.



LEGA “NOSTRE OSSERVAZIONI ERANO MOTIVATE”

La “Nature restoration law“, la legge sul ripristino della natura, ora rischia di non essere mai approvata, proprio a un passo dall’adozione definitiva. Esulta la Lega, che in una nota al Parlamento europeo evidenzia come «ancora una volta, le politiche ideologiche di questa Commissione europea» debbano «fare i conti con la realtà». In merito al rinvio dell’approvazione definitiva della legge sul ripristino della natura, «uno dei capisaldi dell’estremismo green di Timmermans e Von der Leyen», ciò «conferma tutte le critiche espresse dalla Lega, che fin dal giorno si è opposta al provvedimento».



La Lega commenta nel comunicato anche le «perplessità» condivise da molti Paesi, in quanto tale legge «penalizza aziende, lavoratori e famiglie», a conferma «che le nostre osservazioni erano motivate e di buonsenso. Un altro segnale importante, un’altra battuta d’arresto per questa Commissione: serve un cambio di rotta in Ue, un’altra maggioranza, un’altra Commissione, con più concretezza e meno ideologia».

FIDANZA E PROCACCINI “SERVE APPROCCIO MENO IDEOLOGICO”

Soddisfatto anche Fratelli d’Italia: «Il rinvio dell’approvazione definitiva delle legge sul Ripristino della natura è un’ottima notizia. Nonostante uno dei provvedimenti più ideologici del commissario Timmermans, che partiva dal presupposto che gli esseri umani sono dannosi per la natura e per questo da essa vanno espulsi, avesse avuto il sostegno del Parlamento europeo, oggi la presidenza belga del Consiglio Ue ha deciso di far slittare a data da destinarsi l’approvazione definitiva del provvedimento poiché è mancata la maggioranza qualificata», hanno scritto in una nota il capo delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza, e il co-presidente del gruppo ECR (Conservatori e Riformisti) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini. I due esponenti si augurano «che a questo punto, essendo chiaro non c’è il consenso, non se ne parli più per tutta la legislatura e si possa finalmente tornare ad avere un approccio meno ideologico e più realistico su tutte le tematiche ambientali».