Lele Adani, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato della sua esperienza come telecronista al Mondiale 2022 in Qatar in coppia con Stefano Bizzotto, che si è conclusa con la “finalina” tra Croazia e Marocco. L’ultimo atto della competizione, infatti, è stato assegnato al duo composto da Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro. La notizia ha creato scalpore, dato l’affetto che l’ex difensore nutre nei confronti dell’Argentina, che sfiderà la Francia. “Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché e non si protesta”, così ha commentato la decisione della Rai.
“Non era previsto che ci fossimo noi per la finale. Io ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda, già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario”, ha sottolineato. Le sue frasi cariche di eufemismi sono diventate celebri nel corso di queste occasioni, tanto che a volte ha attirato anche qualche critica, di cui però non si cura. “Ricevo decine di messaggi al giorno. Mi scrivono per ringraziare, commentare, chiedere aiuto. Ma io non cerco il consenso. Cerco il dissenso. Quando hai dieci milioni di persone davanti al video, devi trasmettere loro qualcosa”.
Lele Adani: “Niente finale al Mondiale? Non protesto”. Il tifo per l’Argentina di Messi
Lele Adani dunque guarderà la finale del Mondiale 2022 in Qatar tra Argentina e Francia da spettatore, inevitabilmente facendo il tifo per la squadra di Leo Messi. È, infatti, tra i suoi estimatori e nel corso della competizione non si è mai limitato dal manifestarlo. “Messi da diciotto anni ha una continuità non umana. Però ogni generazione ha il suo eroe. Per me il più grande è stato Maradona. Ma Guardiola indica la statua di Crujff e dice: dobbiamo tutto a lui. Secondo El Flaco Menotti il più grande calciatore della storia è Pelè. In Italia invece dico Baggio”, ha chiarito.
In merito a cosa differenzia la compagine sudamericana dalle altre non ha dubbi: “Il sangue bollente. Le giocate di strada. Messi di solito scannerizza il campo, ha un radar che gli fa vedere cose che altri non vedono; ma l’altra sera quel dribbling sulla fascia è stato una giocata di strada. Sapevo che l’avrebbe fatta. Avevo detto che Argentina-Croazia sarebbe finita 3-0”. Adesso, però, è il momento del pronostico più importante. “La favorita è la Francia: 55 a 45. Ma preghiamo il dio del calcio perché ponga una mano sulla testa di Messi”, ha concluso.