Lele Adani: “Non so il motivo dell’addio a Sky. Allegri…”
Lele Adani è uno dei personaggi più noti del mondo del calcio commentato. A lungo a Sky, lo scorso anno è arrivata la separazione, tanto che l’ex giocatore e telecronista è passato in Rai. Il calcio è sempre stato nel suo destino, fin da bambino, come racconta al Corriere della Sera: “Avevo un sogno, legato a quello che sentivo nel cuore. Ma ero anche molto pratico e sapevo che non mi sarebbe arrivato nulla per niente. Un atteggiamento verso la vita che ho ereditato da mio padre artigiano e da mia madre, operaia. Siamo contadini della bassa reggiana, gente di sinistra che lavorava e credeva nei valori della politica di una volta, che mio padre vedeva in Berlinguer: ricordo quando apriva il frigo e diceva c’è “troppa roba”. Ogni cosa bisognava conquistarsela ed è una lezione che mi è rimasta dentro: ti devi meritare tutto“.
Nel 2021 Lele Adani ha detto addio a Sky, senza ricevere spiegazioni. Come racconta al Corriere della Sera, è andata “In un modo quasi incomprensibile dal punto di vista della trasparenza: sono stato oscurato senza capire il motivo e la scelta di separarsi non mi è mai stata spiegata. C’è stato un comportamento subdolo e irrispettoso”. La colpa, però, non pensa sia dovuta al dualismo con Massimiliano Allegri: “Non posso crederlo. E non sento nemmeno di dubitarne. Credo anzi che abbia fatto bene alla comunicazione in Italia, agli appassionati e a Sky stessa. La comunicazione per me è questo: un confronto che suscita interesse e dà la possibilità di pensare”.
Lele Adani: “Bobo Tv e Cassano? La nostra è una compagnia”
Da ormai qualche anno, Lele Adani è tra i volti della BoboTv insieme a Vieri, Cassano e Ventola. Un format su Twitch nato durante la pandemia nel quale si parla di calcio a 360°: “Credo che abbia cementato un nuovo modo di comunicare: la prima differenza è nel fatto che abbiamo tutto il tempo che vogliamo e in quello emerge sempre l’uomo, con il suo eccesso, la sua spontaneità, la sua libertà. La nostra è quasi una compagnia, che esce dai canoni prestabiliti, con attenzione all’aspetto più importante, che è il contenuto. Altrimenti la gente non ti segue” racconta il telecronista al Corriere della Sera. Tra loro c’è anche Cassano: “Antonio è sempre estremo. Ha giocato nel Real e in lui c’è sempre la purezza del ragazzo di Bari Vecchia che non dimentica da dove è partito. Credo che tutti lo trovino interessante: è dirompente e si prende la responsabilità di ciò che dice, coi suoi errori, i colpi di genio, gli eccessi”.
Per quanto riguarda il passano, Lele Adani racconta di avere un rimpianto in particolare: “Rimpiango di non aver studiato, perché non avevo passione. Ho una comunicazione da strada, non da scuola. Faccio con quello che ho, per rispettare il mio compito: avvicinare la gente al calcio”. Al suo fianco c’è sempre la religione, che non lo lascia solo: “Penso che la fede mi abbia migliorato come uomo. Per me Dio è amore e lo sento, come sento costantemente quello della mia povera mamma, in una canzone, nella brezza mattutina, in una tazza di tè. Lo riconosco ovunque ed è questa la mia forza in più. Non è un percorso di preghiera, ma di avvicinamento costante a Dio”. Infine, la vita privata: “Cerco di proteggerla e di godermela in silenzio. Convivo da due anni e mi sono trasferito a Milano”.