Lele Mora vittima di un ricatto hard: a rivelarlo è lo stesso ex manager dei vip, che ha sporto denuncia alla caserma dei carabinieri di Villafranca Veronese poco più di tre settimane fa. «Sono vittima di stalking e richieste estorsive da più di un mese, hanno iniziato a perseguitarmi da giugno», avrebbe raccontato il talent scout, all’anagrafe Dario Giulio Alessandro Gabriele Mora, come riportato dal Corriere della Sera. Prima le foto di nudo e le offerte hot su WhatsApp, poi sono scattate le minacce in chat, infine le «piazzate» davanti alla casa. «Paga o ti spu**ano pubblicamente, vedrai che finisci a Le Iene e su Striscia la Notizia». Proprio a Villafranca Veronese stava cercando di ritrovare la serenità persa col caso Ruby Rubacuori e la bancarotta per il crac della sua società, vicende per le quali è stato condannato a sei anni e un mese nel complesso.



«Sono rimasto in carcere un anno e mezzo, sono stato addirittura in isolamento», ha raccontato Lele Mora, che il resto della condanna l’ha scontata in affidamento ai servizi sociali, nella comunità Exodus di don Mazzi. «Ora non ho più carichi pendenti con la giustizia, ma non sono tornato a lavorare, mi devo curare, l’ultima botta è stata dura, ed è arrivata dopo che ero già stato operato, con successo, per un tumore tra il polmone e il rene, e dopo avere scoperto di essere diabetico», ha aggiunto l’ex manager dei vip.

LELE MORA E L’INCUBO DEL RICATTO HARD

L’ultimo problema di salute di Lele Mora è di natura neurologica. «Il sangue aveva creato un piccolo foro nel cervello e sarebbe bastato ancora poco, e sto parlando di un millimetro, e sarei rimasto paralizzato in tutta la parte sinistra… La mia unica speranza è che la malattia cammini piano», ha raccontato Lele Mora, come riportato dal Corriere. Una situazione non facile per il 68enne, alle prese con una «escalation di ricatti e minacce» da un paio di mesi. «Mi sono stati chiesti centomila euro per non rovinarmi con delle chat, mi è stato detto che se non avessi acconsentito alla pretesa sarei finito su Striscia e alle Iene».

L’incubo è cominciato a giugno, quando Lele Mora ha ricevuto su WhatsApp «alcune foto erotiche, immagini di nudo, corpi sia maschili che femminili». Il mittente sarebbe un uomo di nazionalità italiana, residente a Milano. Pare che l’ex manager non lo conoscesse fino ad allora. Da quel numero, comunque, nei giorni successivi, avrebbe iniziato a leggere vere e proprie «offerte a luci rosse». Lele Mora non avrebbe mai risposto né acconsentito, poi sono arrivate le minacce. «Centomila euro o sei rovinato». A quel punto, Mora avrebbe bloccato il numero, ma gli sono arrivate telefonate e messaggi intimidatori, aumentando sempre di più e arrivando anche da altre utenze.

MINACCIATO ANCHE IL FIGLIO DI LELE MORA

Lele Mora si sarebbe tenuto tutto per sé per giorni, ma quando ha ricevuto «un paio di piazzate sotto casa» da parte dei presunti ricattatori ha iniziato ad avere molta paura. A quel punto «ho dato loro dei soldi perché avevo paura, non volevo essere denigrato in tv», ha raccontato l’ex manager dei vip ai carabinieri. Gli estersori non si sono fermati qui. Pretendevano «cifra tonda, centomila euro» e hanno continuato a ricattarlo. Esasperato, Lele Mora ha deciso di denunciare. «Il caso è delicato e richiede il massimo riserbo», dichiara l’avvocato Nicola Avanzi del Foro di Verona al Corriere. Dopo la denuncia del suo assistito, si è aggiunta quella del figlio Mirko, secondogenito dell’ex manager, a Milano. «Martellate alla porta di casa, poi la telefonata anonima al numero fisso dello studio: “Siamo del clan Pellizzari, siamo i calabresi, stiamo arrivando”». Infatti, venerdì mattina ha denunciato di aver subito danni all’azienda pubblicitaria che guida, la Mediastar: sarebbero stati presi di mira cartelloni e una parete esterna.