Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro si è raccontato in una lunghissima intervista dalle pagine de Il Fatto Quotidiano raccontando come è cambiata la sua vita da quel terribile malore che ha superato alla grande grazie soprattutto all’intervento repentino della moglie Clio. “Mi ha salvato la vita. Ha compreso la gravità della situazione e, nonostante fosse all’ottavo mese di gravidanza, ha mantenuto il sangue freddo e ha chiamato i soccorsi, giunti immediatamente. Quei secondi hanno fatto la differenza. Sono stato trasportato al Fazzi di Lecce e operato d’urgenza alla testa. I medici sono stati eccezionali: non ho danni permanenti al cervello e posso fare ancora tutto quello che voglio” ha raccontato l’artista che per recuperare al meglio ha dovuto sottoposto a neuroriabilitazione ospedaliera. “Non solo non potevo camminare, ma neanche stare seduto: mi dovevano legare alla sedia a rotelle, perché altrimenti mi “chiudevo a libro” in avanti. E non avevo l’uso delle mani” – ha raccontato il chitarrista dei Negramaro che si è curato presso il Santa Lucia di Roma sotto consiglio del dottor Pulito, primario di rianimazione.



Lele Spedicato: la malattia e il ritorno sul palcoscenico

Sono stati mesi difficili per Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro che è riuscito a vincere la sua malattia. Una vera e propria sfida come ha raccontato a Il Fatto Quotidiano motivata anche da un obiettivo importante: “voler prendere in braccio quel figlio che mi stava nascendo e che aveva diritto a un papà in forze. Ci ho messo tutto l’amore del mondo e, grazie a coloro che mi hanno sostenuto, ce l’ho fatta”. Non sono mancati i momenti di difficoltà e giorni bui che Spedicato ha superato grazie alla sua forza di volontà, ma anche grazie all’impegno di medici, terapisti e di tutto il personale medico del Santa Lucia di Roma: ” sono stati grandiosi, mi hanno dato modo di credere che ce l’avrei fatta. Hanno capito che potevano spingere sull’acceleratore perché non mi tiravo indietro. Quando sono stato dimesso, mi hanno detto: “di fronte a un caso come il tuo, la scienza e la medicina alzano le braccia”. Un vero e proprio miracolo che Spedicato ha condiviso con i fans quando, nel giorno di San Valentino del 2019, è apparso sul palcoscenico insieme ai Negramaro: “lo avevo promesso ai miei “fratelli” e alla mia famiglia, li avevo invitati sotto il palco, non ci avevano creduto. Per questo piangevamo tutti: di gioia”. Il rapporto coi Negramaro però è qualcosa che va ben oltre il rapporto di lavoro come ha dichiarato il chitarrista: “sono fondamentali nella mia vita da oltre vent’anni e lo saranno sempre. Il rapporto che c’è tra di noi va al di là del lavoro. Se posso permettermi di sognare ancora in musica è grazie a loro: mi hanno regalato la speranza del futuro”. Un futuro che Spedicato immagina così: “in viaggio e con i miei “fratelli” di portare la musica in viaggio. Ecco: porterò la mia vita in viaggio per il mondo”.

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