Lelio Luttazzi moriva l’8 luglio di 10 anni fa. Musicista, attore, conduttore, e showman, un artista poliedrico a tutto tondo, che in occasione del decennale della sua morte è stato ricordato dal collega del Corriere della Sera, Pierluigi Battista. Luttazzi, oltre per i suoi spettacoli e la sua musica, è purtroppo famoso anche per essere stato arrestato assieme a Walter Chiari nel giugno del 1970, all’apice del successo, in compagnia del cantautore Franco Califano. I tre vennero accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti e il fermo scattò a seguito di un’intercettazione telefonica. Luttazzi si fece 26 giorni di carcere a Regina Coeli ingiustamente, dopo di che venne rilasciato e la sua posizione stralciata. Una breve esperienza dietro le sbarre che segnò la carriera di Luttazzi, che perse diversi lavori durante la detenzione, oltre che la sua psiche. “Un uomo garbato e intelligente – scrive Battista – che nel 1970 fu sbattuto in galera per una vicenda in cui non c’entrava niente da magistrati dall’arresto facile”.
LELIO LUTTAZZI E IL CARCERE INGIUSTO: “A 10 ANNI DALLA SUA MORTE…”
Il collega del Corriere della Sera punta il dito nei confronti dei magistrati, scrivendo che “hanno distrutto non solo la carriera, ma anche la vita di Lelio Luttazzi, mentre loro non hanno pagato per il loro clamoroso errore, ma anzi la loro carriera è andata speditamente avanti”. Quasi un mese di angoscia e di tristezza che non verrà mai restituito a Luttazzi, che durante il periodo di reclusione trovò ispirazione per scrivere il libro biografico “Operazione Montecristo”: «Stavo in galera – scrive l’artista – chiuso in una celletta d’ isolamento piccolissima. Bugliolo. Secchio. Come le bestie». Battista invoca un ricordo di Luttazzi pubblico, ma sa già che non avverrà, e tenendo conto che l’8 luglio è passato, ci ha visto giusto: “Sarebbe una buona cosa, ma non avverrà, se, a dieci anni dalla sua morte, ci si ricordasse pubblicamente e solennemente di Lelio Luttazzi, delle nefandezze compiute ai suoi danni da una giustizia iniqua e spietata. Chiedere scusa, certo, sarebbe troppo”.