Il caso del povero Leo, 15enne di Senigallia che si è tolto la vita sparandosi con la pistola del padre, fra le vicende trattate stamane da Storie Italiane. Durissime le parole dell’avvocato della famiglia, che racconta: “Abbiamo una società indifferente non c’è più voglia di ascoltare e parlare, non si vuole accettare chi la pensa diversamente da noi, e questo lo stiamo insegnando noi adulti. Io noto nelle persone un linguaggio bullo, soprattutto negli adulti”.
“La scuola ha perso autorevolezza e autorità con docenti che spesso non sono in grado di svolgere il loro ruolo, spesso e volentieri si fa nelle scuole la corsa al numero e all’immagine della scuola, e invece la scuola dovrebbe istruire ed educare, quello che per cui stiamo lottando, l’ascolto degli alunni, un canale aperto con gli studenti”.
LEO, 15ENNE MORTO SUICIDA: IL COMMENTO DELL’AVVOCATO DI AURORA
E ancora: “Leo ha avuto per più di 10 giorni le cuffie nelle orecchie per più di sei ore per non sentire le offese che gli venivano rivolte e questo è inaccettabile per una scuola. I nostri figli devono andare in sicurezza a scuola e devono tornare in condizioni migliori o nelle stesse condizioni, ma non bullizzati e violentati. Il bullo è alimentato da silenzio e omertà, e se i docenti intervengono drasticamente segnalando e mettendo le note, gli alunni imparano a comportarsi. Noi abbiamo avuto una scuola che è stata silente durante la vita di Leo e anche durante la morte”.
L’avvocato della famiglia di Leo prosegue: “La lettera che mi è arrivata in cui il preside chiede alla vice preside di imporre lettere in cui si esalta la scuola è sconvolgente, avrebbe dovuto imporre la vicinanza alla famiglia di Leo, questo dovrebbe fare la buona scuola, questo chiediamo all’istruzione. Noi abbiamo avuto più calore e più accoglienza dal ministro dell’istruzione che dal dirigente scolastico e ci ha assicurato che andrà fino in fondo per capire di chi sono le responsabilità. Noi ci auguriamo delle leggi che regolino queste situazioni, condannando i bulli ma anche tutelando le vittime”.
LEO, 15ENNE MORTO SUICIDA: IL COMMENTO DELL’AVVOCATO DI AURORA
In collegamento anche l’avvocato di Aurora, la 13enne di Piacenza che sarebbe morta dopo essere stata gettata nel vuoto dal fidanzato di 15 anni.: “Non chiediamo soltanto verità per Aurora ma un tavolo di confronto fra le famiglie, le scuole e i servizi affinchè la sua morte non sia vana ed eviti altre morti. Dal nord al sud credo ci sia un problema comune che è quello della mancanza di comunicazione fra scuole e famiglie”.
“L’educazione deve partire inevitabilmente dalla famiglia ma non possiamo dimenticare che i bimbi piccolissimi vengono inseriti negli asili nidi, infanzia e materna e così via. Da circa una quindicina anni la scuola si è molto modificata, ci sono i piani di studio individuali, ma anche i bisogni educativi sociali, condivisi fra famiglia, insegnanti, il supporto psicologico dello staff, devono essere sottoscritti anche dal dirigente scolastico e quindi gli strumenti come sempre ci sono, la normativa prevista c’è, il problema è attuarla”.
LEO, 15ENNE MORTO SUICIDA:LE PAROLE DELLA MAMMA
Viktoryia, la mamma del povero Leo, aggiunge: “Non riesco a capire e non lo capirò mai, come mai i dirigenti scolastici e il preside hanno avuto l’arroganza su ciò che sta accadendo durante le lezioni a scuola, non esiste che mio figlio era con le cuffie e nessuno ha mai detto niente, lui stava sul banco a dormire e i prof non mi hanno mai detto niente, un silenzio del genere deve essere punito e anche in maniera severa. Io do mio figlio all’istituzione e voglio che ritorna a casa sano e felice”.
Per Riccardo Bocca, in studio a Storie Italiane: “C’è una crisi della scuola che è stata distrutta e all’interno della stessa i 15enne che vivono fra realtà e virtuale e tutto questo porta a risultati molto pesanti”.