LEO BORG ANCORA A CACCIA DELLA PRIMA VITTORIA

Che Leo Borg non abbia ancora vinto un singolo match a livello professionistico è una notizia che possiamo considerare “relativa”: fa scalpore se pensiamo che suo papà è il leggendario Bjorn Borg, e che Bjorn Borg all’età che ha adesso il figlio (cioè quasi 18 anni) era già in doppia cifra per numero di titoli vinti, si era già preso due il Roland Garros (ripetuto l’anno seguente) ed era già un grandissimo giocatore. Ma quello, appunto, era Bjorn Borg: Leo al momento è solo Leo, e sta appena iniziando – lo ha detto lui – a essere guardato e giudicato non come “figlio di” ma come un tennista a sé stante, che deve fare il suo percorso.



Vero è anche che nel mondo del tennis, chissà come mai, le sequele parentali non sono mai state all’ordine del giorno o hanno costituito chissà quali storie: nel tennis femminile ha avuto una buona carriera Helena Sukova, figlia di Vera che è stata una grande figura per la Cecoslovacchia della racchetta, mentre oggi fa parlare di sé Sebastian Korda che, sulle orme di papà Petr (campione agli Australian Open e numero 2 Atp), ha raggiunto i quarti del Miami Open. Di Leo Borg avevamo avuto notizia, come giocatore di tennis, tre anni fa; oggi va alla ricerca della prima vittoria da professionista ma, come detto, il tempo gioca dalla sua parte.



LA CARRIERA DI LEO BORG

La carriera di Leo Borg e le sue zero vittorie si possono leggere in modi diversi. Prima versione: è il figlio di una leggenda del tennis, perciò ogni risultato negativo viene evidenziato e gonfiato a dismisura, anche oltre la sua reale portata. Seconda versione: a quasi 18 anni c’è chi già sfondava nel circuito Atp, ma anche chi ha impiegato un po’ più di tempo per venire fuori per poi avere un percorso strepitoso. Terza versione, quella reale: Leo Borg si è affacciato ai tornei Challenger l’anno scorso, ha fatto in tempo a giocarne due (perdendo appunto sempre) e poi è arrivato il Coronavirus, con conseguente lockdown che ha penalizzato queste realtà. Adesso, Leo ha giocato a Marbella e perso ancora, ci riproverà nella stessa località con una wild card per un torneo Atp 250 e chissà che possa finalmente fare il botto. Quello che noi vogliamo qui dire, è che magari è vero che alla sua età lo svedese potrebbe aver già vinto qualcosa in più; purtroppo che lo faccia o meno avrà sempre l’ombra del padre ad accompagnarlo, e allora lasciamolo tranquillo di giocare e divertirsi, quello che poi dirà il campo lo stabiliremo…

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