Non ha esitato a intervenire, Leo Gassmann, quando ha udito distintamente le urla disperate di una ragazza, che chiedeva aiuto nella notte capitolina mentre il suo aggressore le metteva le mani ovunque e stava abusando di lei. L’artista 24enne, figlio dell’attore Alessandro Gassmann e di Sabrina Knaflitz, si è subito messo a correre verso la giovane statunitense, residente a Roma sin dai tempi degli studi all’università, provocando la fuga immediata dell’uomo e salvando la sua vittima da uno stupro completo.



L’incubo si è materializzato poco prima dell’alba in via di Portonaccio, nella zona di Casal Bertone, nella periferia orientale della Capitale. Leo Gassmann aveva trascorso la serata nel quartiere, quando ha visto e sentito la donna gridare, mentre il ragazzo che era con lei la stringeva con insistenza. Il racconto è proseguito su Instagram, per mezzo di una storia pubblicata proprio dal cantante:Questa notte io e alcuni passanti abbiamo soccorso una ragazza americana che era stata poco prima abusata da un ragazzo di origine francese. Appena ho sentito le urla mi sono avvicinato e ho chiesto una mano a un paio di ragazzi che passavano da quelle parti, ma il francese era già fuggito. Chi sbaglia va punito”.



LEO GASSMANN: “QUELLA RAGAZZA POTEVA ESSERE MIA SORELLA O LA MIA FIDANZATA”

A quel punto, come ricostruito da “Il Messaggero”, Leo Gassmann e gli altri presenti hanno chiamato la polizia e sul posto è giunta anche un’ambulanza, che ha prestato le prime cure alla statunitense, accompagnandola successivamente al pronto soccorso del policlinico “Umberto I” per accertamenti. Intanto, la polizia ha avviato l’attività d’indagine, esaminando anche le telecamere di videosorveglianza presenti in quell’area, mentre la ragazza è stata dimessa dalla struttura nosocomiale con una prognosi pari a due giorni e ha immediatamente sporto denuncia per violenza s*ssuale.



Leo Gassmann, su Instagram, ha affermato: “So che si è ripresa e sta meglio, ma ha subìto un trauma non indifferente. Anche io non dimenticherò mai le sue urla. Ognuno di noi può fare sempre la differenza. Può capitare a chiunque di trovarsi in una situazione spiacevole o di essere testimone di un fatto simile e spesso si ha timore a intervenire, invece tutti abbiamo il dovere civico di agire. Quella ragazza poteva essere mia sorella o la mia fidanzata. Non potevo lasciarla lì”.