Leo Gullotta e l’importanza di “non fare mai nulla per caso”

C’è anche il grande Leo Gullotta tra i protagonisti del Concerto per la pace, in onda questa sera 1 gennaio su Canale 5. L’attore siciliano è pronto a portare una ventata di energia, con la sua solita autenticità ed il suo anticonformismo di sempre. D’altronde Leo Gullotta è uno di quegli attori che non lascia mai nulla al caso, come dimostra la sua lunga carriera, condita di ruoli cosiddetti principali e secondari. “Non fare mai nulla per caso”, ha assicurato in una bella intervista a Repubblica, dove ha ripercorso le principali tappe della sua carriera nel mondo del teatro e del cinema.



Il colpo di fulmine con la recitazione arriva grazie principalmente grazie all’indimenticabile Vittorio Gassman: “Ero un ragazzino di quattordici anni, all’epoca non c’era l’informazione che hanno i ragazzini oggi; quando vidi questo Teatro Tenda che girava l’Italia, non ne sapevo nulla. Mi ha affascinato che non ci fosse la quarta parete, che lo spettacolo fosse visto dagli spettatori a trecentosessanta gradi: quando arrivava la tragedia dell’Adelchi, arrivavano i cavalli che giravano attorno a questa tenda. Comprai il biglietto senza sapere di cosa si trattasse. Poi andai a conoscere Gassman e gli altri: mi avevano sedotto”“.



Leo Gullotta, la carriera e il futuro: “Ho settantacinque anni ma non me li sento”

I primi passi li muove negli anni sessanta, quando ottiene una piccola parte nel “Mastro Don Gesualdo”, poi si ritrova a decidere quale strada percorrere e a tal proposito Leo Gullotta ricorda piacevolmente un dialogo col papà: “Mi disse ‘quando tu magari avrai cinquant’anni mi dispiacerebbe che mi ricordassi per averti indirizzato a una scelta lavorativa che non hai amato. Scegli tu, fai quello che più desideri’ “.

A teatro Gullotta fa faville ma sono gli anni del Bagaglino a donargli una brillante popolarità. Ed ecco l’opportunità di interpretare ruoli tragicomici, ma anche l’esperienza come doppiatore: presta infatti la sua voce a Joe Pesci e dal 2009, dopo la morte di Lionello, quello di Woody Allen. A settantacinque anni, Leo Gullotta si sente ancora pieno di vita e non ha paura del futuro: “Oggi non mi sento i miei 75 anni. Per carità, fra qualche anno esploderanno le cose classiche dell’età, ma farò di tutto per essere vicino al mondo, alla vita”.