Prendendo i numeri con molta cautela e ricordando che si tratta di calcoli approssimativi, potremmo dire che le magliette di Leo Messi con il numero 30 del Psg vendute nel primo giorno della Pulce al Paris Saint Germain abbiano già coperto per la società il costo di un anno di stipendio. Il ritornello sul campione che si ripaga da solo con le magliette vendute trova dunque un esempio perfetto: le incognite sono molte, a partire dal fatto che non sappiamo esattamente a quanto ammonti lo stipendio di Messi, inoltre è chiaro che l’incasso della vendita delle magliette non sia l’ammontare esatto di quanto il Psg ci guadagna, però insomma i numeri rendono l’idea della potenza del merchandising per fare sì che certi affari siano sostenibili. Riassumendo: la maglia numero 30 di Leo Messi al Psg è andata a ruba in sole 24 ore e sono esauriti sia i modelli da uomo, sia da donna, sia da bambino: secondo le stime del quotidiano sportivo argentino Olé, si tratta di un guadagno di oltre 30 milioni di euro per il club parigino.
LEO MESSI, LE MAGLIETTE VENDUTE E LO STIPENDIO RIPAGATO
Secondo quanto emerso, Leo Messi a Parigi guadagnerà 35 milioni di euro netti all’anno più bonus: considerando le cifre ricavate dagli store del Psg nelle prime 24 ore di vendite della maglietta di Messi, che per la sua avventura al Paris Saint Germain ha scelto il numero 30, ecco che non è esagerato affermare che sia bastato un solo giorno di vendita delle magliette per pagare un anno di stipendio del fuoriclasse argentino. Considerando che di magliette sicuramente ne saranno vendute ancora, ecco che il Psg dovrebbe guadagnarci molto dall’arrivo di Messi a Parigi, nonostante i costi dell’operazione. A proposito di soldi, che hanno un’importanza basilare nell’addio di Leo Messi al Barcellona e nel suo arrivo al Psg, ecco che il club catalano dovrebbe ancora 52 milioni di euro a Messi. Lo riporta la stampa sportiva spagnola, prima Sport confermato poi anche da As. Questa cifra corrisponde a stipendi arretrati concordati con il club a causa della pandemia: i blaugrana avevano pianificato di versare questi soldi nel resto del 2021 e nel corso del 2022. Secondo la stampa spagnola la società catalana e gli avvocati della Pulce stanno negoziando i termini di questi pagamenti, di certo così si capisce perché la permanenza di Leo Messi a Barcellona fosse diventata ormai insostenibile ed è arrivata la parola fine a una storia che sembrava eterna.