Continua a tenere banco la vicenda del piccolo Leonardo, il bimbo di Novara di appena 20 mesi, massacrato di botte e ucciso forse dalla mamma e dal suo fidanzato, Nicolas Musi. In questi ultimi giorni la figura del “patrigno” è emersa in tutta la sua crudeltà, una persona che viene descritta da chi lo conosce, nelle trasmissioni e sui giornali, come molto complicata, violenta e irascibile. Le ultime parole a conferma sono quelle della madre di Nicolas, che ha parlato recentemente ai microfoni dell’edizione online di Repubblica: «E’ sempre stato violento, sin da bambino. A noi familiari ci ha anche minacciato di morte». La madre racconta addirittura di una presunta violenza sessuale nei confronti della nipote di soli 11 anni: «L’ultima volta che ci siamo sentiti – racconta – è stato a gennaio. Lui mi aveva detto che con quella storia non c’entrava nulla. Noi abbiamo provato tante volte di recuperarlo, ma lui si mostrava sempre violento. Lo abbiamo denunciato: è arrivato a picchiare anche me, ci ha minacciato di morte». Lo stesso quadro di enorme difficoltà e degrado emerge dalle parole di Alex, il fratello di Nicolas: «Alla luce di quello che ha fatto, non mi interessa più. Deve pagare per quello che ha fatto. Con l’avvocato non lo aiuteremo. Per me è come morto». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LEONARDO, BIMBO UCCISO A NOVARA: IL PUNTO A QUARTO GRADO

La morte del piccolo Leonardo, il bambino di appena 20 mesi, massacrato di botte a Novara e ucciso a causa delle violente percosse sarà affrontato questa sera nel corso della nuova puntata della trasmissione Quarto Grado. Per l’omicidio del bimbo sono stati arrestati la giovane madre Gaia Russo, 22enne e trasferita ai domiciliari in una struttura protetta in quanto incinta al quinto mese. Con lei anche il compagno Nicholas Musi, 23 anni, in carcere. Entrambi dovranno rispondere dell’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Quando è stato trasportato in ospedale, Leonardo era già privo di vita. Sul suo corpicino però, come appurato dalle indagini, non vi erano solo i recenti segni delle percosse subite ma i segnali evidenti che le sevizie andavano avanti da tanto, troppo tempo. Il piccolo sarebbe morto in seguito ad un colpo all’addome. La prima versione della coppia aveva parlato di una caduta dal letto, ma a smentire la ricostruzione della madre e del suo compagno era stata l’autopsia, i cui risultati avevano parlato di una morte causata precisamente da una emorragia al fegato in seguito ad un colpo sferrato con violenza. Dopo essersi inizialmente avvalsi della facoltà di non rispondere, alla fine la madre del piccolo, in sede di udienza di convalida del fermo aveva negato di essere stata lei a picchiare Leonardo, accusando invece il compagno che, di contro, aveva continuato a restare in silenzio. Lo stesso, nella notte tra lunedì e martedì aveva tentato il suicidio in carcere.



LEONARDO, BIMBO UCCISO A NOVARA: IL PATRIGNO VIOLENTO

Ora si indaga nel passato di Nicholas Musi, il 23enne compagno della madre di Leonardo, il bimbo ucciso a Novara una settimana fa. E quanto emerso dalle parole del fratello e della madre dell’arrestato è davvero inquietante. Il fratello minore, Alex, intervenuto ieri alla trasmissione Pomeriggio 5 ha parlato di un passato difficile del 23enne, l’unico dei suoi fratelli ad aver vissuto in comunità. Anche qui però ha continuato a manifestare aggressività e istinto alla violenza, soprattutto nei confronti delle donne, motivo per il quale la sua famiglia ha sempre tentato di mettere in guardia le sue fidanzate. Non l’avrebbero fatta con Gaia, in quanto dallo scorso gennaio Nicholas aveva deciso di rompere i rapporti con la madre proprio per evitare possibili interferenze nel loro rapporto. L’uomo avrebbe riservato negli anni anche numerose minacce e violenze nei confronti della madre, fino a spingerla a denunciarlo ripetutamente. L’ultima denuncia risalirebbe proprio allo scorso dicembre.



LE MINACCE AL PADRE BIOLOGICO

A parlare di Nicholas Musi è stato anche Mouez Ajouli, il padre biologico del piccolo Leonardo. L’uomo ai microfoni di Mattino Cinque ha raccontato di aver ricevuto alcuni messaggi di minacce sul proprio cellulare, inviati dal compagno della sua ex Gaia Russo. “Deve stare lontano dalla mia donna, non gliene è mai fregato nulla del figlio. Lui sarà tunisino, ma io sono calabrese, lo faccio sparire. Lui e tutti quelli della sua razza”: questa è solo una parte dell’audio inquietante fatto ascoltare dal padre biologico di Leonardo alla trasmissione mattutina di Canale 5 condotta da Federica Panicucci. Nicholas avrebbe contribuito anche a rendere sempre più tesi i rapporti interni alla sua famiglia. “Non me lo facevano vedere, era due mesi che non lo tenevo in braccio. Anche prima dell’arrivo di Nicholas, la nonna di Leo non mi voleva in casa”, ha dichiarato Mouez. A detta di quest’ultimo, Nicholas avrebbe contribuito ad isolare Gaia dal reso della sua famiglia: “le cambiava il numero di telefono quasi quotidianamente”, ha ammesso.