Proseguono le indagini riguardanti la morte del piccolo Leonardo Russo, il bimbo di soli 20 mesi morto lo scorso 23 maggio in quel di Novara. Gli ultimi risvolti emersi fanno propendere sempre più verso la pista dell’omicidio volontario. Come vi abbiamo spiegato nel focus qui sotto, sul telefono della madre e del patrigno sono stati trovati numerosi scatti della piccola vittima, in cui lo stesso appariva spesso e volentieri “segnato” da ecchimosi vari. Trova sempre più conferma il forte dubbio degli inquirenti che Leo sia stato maltrattato a lungo prima di venire ucciso in maniera atroce. La procura ha sequestrato tutto il materiale fotografico anche perché si tratta di prove che potrebbero essere portare in tribunale, indizi schiaccianti sulle torture che subiva il bimbo di soli 20 mesi. Mamma e patrigno sono indagati con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, ed inoltre Nicholas Musi, il compagno della donna, pare abbia assunto cocaina poco prima della morte del bimbo. Nei suoi confronti pendeva una richiesta di sorveglianza speciale per precedenti lesioni personali e violenza sessuale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LEONARDO, BIMBO UCCISO A NOVARA: LE FOTO CHOC

Nell’ambito delle indagini sulla morte del piccolo Leonardo, il bimbo di Novara ucciso lo scorso maggio dopo essere stato massacrato di botte dai genitori, hanno rivelato dei risvolti choc. Secondo quanto riferito oggi dal quotidiano Repubblica.it, le violenze a scapito del bambino di appena venti mesi andavano avanti da tempo e quanto accaduto due mesi fa, non era affatto un caso isolato. La dimostrazione è data dai numerosi scatti trovati sui cellulari della coppia, la madre Gaia Russo ed il compagno, nonché patrigno di Leonardo, Nicolas Musi, dalle quali emergono in modo inquietante i lividi sul volto del bambino ed i segni delle violente percosse subite per mesi. Che fosse vittima di maltrattamenti perpetrati nel tempo, i medici dell’ospedale di Novara, dove Leonardo giunse in fin di vita il 23 maggio scorso, lo avevano compreso sin da subito, pur sperando chiaramente di sbagliarsi. Il suo corpicino era infatti ricoperto di ecchimosi. Ad ucciderlo fu un calcio sferratogli con una tale violenza da avergli fatto letteralmente esplodere il fegato.



LEONARDO, BIMBO UCCISO A NOVARA: FOTO DELLE BOTTE SU CELLULARI COPPIA

Se in un primo momento la madre ed il patrigno di Leonardo provarono a giustificarsi parlando di una poco credibile caduta del bambino dal lettino, alla fine a parlare fu proprio la giovane Gaia. La donna ha tuttavia sempre negato di aver mai picchiato il bambino e di essere stata a conoscenza delle violenze sul piccolo da parte del suo compagno. Entrambi sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato ma la madre è stata condotta in una struttura protetta in quanto incinta del suo secondo figlio. Adesso però, la sua seconda versione al pari della prima inizia a vacillare sempre di più, soprattutto dopo la scoperta da parte degli inquirenti, di alcune foto choc sui cellulari della coppia. Si tratta di decine di immagini di Leonardo con evidenti lividi sul volto e risalenti a circa un mese prima dell’omicidio. In alcune si vede Leonardo con un livido in fronte, poi con un occhio nero, poi con entrambi, il tutto in normali contesti di vita quotidiana, mentre mangia un gelato o gioca con una macchinina. Di normale però, non c’era proprio nulla. Adesso l’intero materiale fotografico è stato sequestrato e rappresenta una prova schiacciante delle rispettive responsabilità.

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