L’APPELLO DELLA MAMMA DI LEONARDO CALCINA

Potrebbe esserci qualcosa di più e di più grave dietro il suicidio di Leonardo Calcina, il ragazzo di 15 anni che si è tolto la vittima a Senigallia perché vittima di bullismo. Anche per questo la mamma Viktoryia Ramanenka sarà oggi a Domenica In, insieme al suo legale: lancerà il suo appello affinché sappia qualcosa parli, il 6 novembre avrà invece un incontro con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. “Nelle scuole alla fine si sa tutto, sappiamo come funziona“, ha dichiarato nelle scorse ore la donna, che vuole risposte e giustizia.



A Repubblica ha svelato l’intenzione di proporre la creazione di un reato specifico di bullismo, invece l’avvocato Pia Perricci vuole che chi ha sbagliato a scuola venga licenziato e che vengano acquisiti i telefoni di tre ragazzi. Nessuno di chi vessava il figlio si è scusato, anzi per la mamma di Leo potrebbero esserci foto e video dietro questa tragedia.



Ad esempio, potrebbero essere circolati in rete o potrebbero averne minacciato la diffusione. Ma la mamma del 15enne teme anche che il figlio “venisse bullizzato anche fuori dall’ambiente scolastico. Alcuni studenti hanno detto che anche all’uscita veniva perseguitato“.

LA BATTAGLIA PER LA VERITÀ DI VIKTORYIA RAMANENKA

La mamma di Leonardo Calcina vuole sapere cosa sia successo davvero nell’ultimo mese di vita di suo figlio. Anche recentemente sarebbero successe cose strane: a tal proposito, a Repubblica ha raccontato che un’amico d’infanzia del figlio era stato vittima di quei tre bulli l’anno scorso e il giorno dopo il suicidio del figlio “è stato picchiato” da uno dei tre, “che gli ha intimato di non azzardarsi a fare il suo nome“.



Viktoryia Ramanenka ritiene che si possa scoprire la verità anche dal cellulare di Leo, ma trattandosi di un iPhone c’è un sistema di sicurezza particolare che non riescono ad aggirare, perché il 15enne aveva cambiato recentemente la password. “Fa male, fa tutto troppo male“.

Quindi, chiede a tutte le famiglie di Senigallia di unirsi alla loro battaglia e di denunciare. “Da fuori quella scuola sembra impeccabile, tranquilla, ma ogni giorno scopriamo qualcosa di marcio in più“. Quindi, vuole chiarezza, visto che il rischio è che i ragazzi siano vulnerabili. Per quanto riguarda, infine, i genitori dei bulli che tormentavano il figlio, non manda alcun messaggio: “Anche a loro penserà la procura“.