Da oggi al cinema il film Essere Leonardo da Vinci, diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory: un lungometraggio che omaggia il genio a 500 anni dalla sua scomparsa. Intervenuto a Mattino 5, l’autore ha spiegato: «Prima di tutto ho voluto raccontare essere Leonardo come uomo, perché l’uomo viene prima del pittore e dello scienziato. Significa che questo è un film storico in lingua rinascimentale ma al tempo stesso un film di narrazione, un film mitico, perché Leonardo sapeva di essere un mito. E oggi, a 500 anni dalla scomparsa, possiamo dire che Leonardo non è morto: era solo scomparso». Prosegue Finazzer Flory: «La più grande eredità di Leonardo, a mio avviso, non è un’opera d’arte ma il metodo e la mentalità, che io ho cercato di acquisire: la mentalità è quella della ricerca trasversale. Lui ha unito arte e scienza, ma anche immaginazione e immagine: questo film non poteva che continuare questa trasversalità dei saperi che porta all’unità, all’unità dell’uomo e dei saperi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



EIKE SCHMIDT SULLA CIOCCA DI CAPELLI RINVENUTA

Il ritrovamento di una ciocca di capelli di Leonardo da Vinci? Una sciocchezza, parola del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Intervenuto alla presentazione dell’annullo filatelico da parte di Poste Italiane di 4 nuovi francobolli dedicati al genio nell’anniversario dei 500 anni della sua morte, Schmidt ha spiegato: «Questa cosa sulla ciocca è veramente una cosa sciocca: nessuno specialista ci crede e tra l’altro è estremamente improbabile che una ciocca di Leonardo potesse essere ritrovata in una collezione privata americana». Prosegue il direttore degli Uffizi, come riporta Il Fatto Quotidiano: «Per giunta, si può anche dire che la tradizione di collezionare ciocche di famosi personaggi oppure dei propri cari risale al romanticismo, all’Ottocento sarebbe stato completamente fuori epoca per il Rinascimento. Solo per i Santi martiri, nemmeno i Beati, si tenevano parti del corpo ma sicuramente non per grandi scienziati e grandi artisti. Di Beethoven abbiamo ciocche che potrebbero essere di centinaia di migliaia di musicisti, di persone con i capelli grigi, proprio perché c’era questa ‘cioccomania’ nell’Ottocento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LEONARDO DA VINCI, 500 ANNI FA LA MORTE

500 anni fa morì forse il più grande Genio dell’età moderna che il mondo intero abbia mai incontrato: Leonardo da Vinci se ne andò mentre era in Francia alla corte di Re Francesco I e oggi in tutta Europa sono previste celebrazioni, memoriali, eventi e incontri per celebrare la vita, le opere e il lascito enorme che il Genio toscano permise con la sua incredibile e straordinaria vita artistica. A Parigi il Presidente Mattarella fa visita ad Emmanuel Macron per celebrare la morte di Leonardo e possibilmente per ricucire i vari strappi che sul fronte Italia-Francia si sono visti già troppe volte in questi ultimi mesi, ma non sono i soli a rendere omaggio oggi al grande artista da Vinci. Nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, Leonardo fu tutto e il contrario di tutto: scienziato, poeta, filosofo, inventore, visionario e in fondo artista vero a tutto tondo del Rinascimento italiano ed europeo. Un fulgido esempio di assoluta genialità “prestata” all’umanità europea di cui ancora oggi se ne rende grazie per le conseguenze di quel suo operare fino al 2 maggio 1519.



MATTARELLA E MACRON CELEBRANO LEONARDO DA VINCI

Milano dedica al Genio la mostra ‘La Macchina dell’ Immaginazione’, aperta al pubblico a Palazzo Reale, dal 19 aprile al 14 luglio oltre ad una rinnovata esposizione del Capolavoro forse più famoso, L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci esposta in Santa Maria delle Grazie. A Roma presso l’aeroporto di Fiumicino dedicato proprio all’artista toscano, è in programma oggi l’inaugurazione della mostra ‘Le ali di Leonardo. Il genio il volo’, dove saranno esposte  le macchine del volo e le animazioni dei disegni, ideate da Leonardo. Intanto il Presidente della Repubblica è in visita da stamane nella capitale della Francia per rendere omaggio assieme all’omologo Macron i 500 anni della scomparsa di un Genio tanto italiano quanto profondamente “internazionale”. Mattarella è partito però dalla visita a Notre Dame, la Cattedrale devastata dal rogo del 15 aprile scorso, un modo simbolico di rendere omaggio nel giorno del grande Genio a tutti quei “continuatori” che in arte e scienza hanno proseguito le genialità dell’Epoca Medievale e Moderna fino ad erigere uno splendore qual’è ancora oggi la Cattedrale di Parigi. La cerimonia con Mattarella e Macron si terrà ad Amboise, dove l’artista toscano morì il 2 maggio 1519 mentre era ospite del re di Francia Francesco I.