Il padre della ragazza che ha denunciato Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusandolo di violenza sessuale, commenta con durezza la notizia della mancata consegna della sim del telefonino del ragazzo. «Prendo atto della mancata spontanea consegna della sim del telefono coinvolto. Vista la delicatezza degli eventi, ritengo che questo fatto sia la dimostrazione di una volontà di nascondere qualcosa», le parole riportate da Repubblica e Il Giorno. L’uomo chiede che anche la scheda del telefonino venga consegnata spontaneamente da La Russa jr ai magistrati, dopo il sequestro da parte della procura di Milano dello smartphone del ragazzo.
Il problema riguardo la sim è che è intestata allo studio legale di Ignazio La Russa, quindi per ottenerla la procura sarebbe costretta a presentare richiesta alla Giunta per le autorizzazioni del Senato. «Mi auguro che si smetta di fare politica e che non si accusi la seconda carica dello Stato, dando priorità alla sola ricostruzione della verità dei fatti», conclude il padre della 22enne.
LA STRATEGIA DIFENSIVA DEGLI AVVOCATI DI LA RUSSA JR
Nel frattempo, dalla galassia di Ignazio La Russa filtra la linea da tenere in merito alla vicenda che vede coinvolto il figlio: silenzio stampa e massima collaborazione con la procura. Lo riporta il giornale Domani, spiegando che dalla famiglia emergerebbe grande tranquillità su quello che potrà essere rinvenuto sul cellulare, infatti non ci sarebbe la volontà di impugnare il sequestro. Per quanto riguarda la perizia, comunque, si procederà la prossima settimana, così da lasciare il tempo all’indagato di nominare un proprio perito. Sempre sul fronte della difesa, si starebbe lavorando per ricostruire i fatti e individuare eventuali prove a sgravio. Il problema è che non dovrebbero essere più reperibili immagini, perché quelle dei locali vengono cancellate generalmente dopo 24 ore, mentre nei luoghi pubblici dopo sette giorni, quindi si devono carcere testimoni oculari.
Sempre Domani spiega che la difesa starebbe valutando anche di ascoltare agenti della scorta di La Russa, che stazionano davanti alla casa di Milano: potrebbero aver visto i ragazzi entrare in casa e quindi dare informazioni sulle condizioni della 22enne. Quindi, potrebbero essere in grado di ricostruire lo stato di eventuale alterazione dei giovani e fornire informazioni utili. Inoltre, Leonardo La Russa ha sostenuto di non aver mai assunto droghe, quindi il collegio difensivo vorrebbe sottoporlo ad esami medici per dimostrarlo. C’è chi ipotizza che i risultati potrebbero essere depositati nei prossimi giorni.