Ucciso per uno sguardo. Ha dell’incredibile il possibile movente dell’omicidio di Leonardo Muratovic, 25enne di origini croate residente ad Aprilia e pugile professionista. Stava trascorrendo la serata ad Anzio con un amico e le rispettive fidanzate quando ad un certo punto si è allontanato dal locale. Il motivo non è chiaro, quel che è sicuro è che fuori c’era il suo assassino ad aspettarlo. Gli agenti del commissariato di Anzio e gli uomini della Squadra Mobile non stanno solo seguendo la pista della rissa degenerata in omicidio. Non si esclude che dietro la morte del pugile di Anzio ci sia altro, forse vecchie ruggini tra le due compagnie di ragazzi o un conto legato con l’ambiente del pugilato.
Stando a quanto ricostruito finora, e riportato dal Messaggero, Leonardo Muratovic stava trascorrendo la serata alla Riviera Mallozzi, al Bodeguita Beach. Alle due di notte, riferiscono i testimoni, due uomini della sorveglianza avrebbero invitato Muratovic a uscire dal locale sulla spiaggia. Fuori ad aspettarlo un gruppo di ragazzi che lo avrebbero accerchiato subito e colpito a turno. Uno degli aggressori ha tirato fuori un coltello e per il pugile 25enne non c’è stato scampo: colpo secco all’addome. Poi il fuggi fuggi, mentre Muratovic è stato soccorso e trasportato al pronto soccorso di Anzio, dove è morto poco dopo.
OMICIDIO DI ANZIO, CACCIA ALL’ASSASSINO E INDAGINI
Nel frattempo, è cominciata la caccia all’assassino. Contestualmente le indagini per fare chiarezza. Ieri per tutta la giornata sono stati ascoltati i quattro addetti alla sicurezza del locale. «Non volevamo avere problemi all’interno del bar, lo abbiamo scortato fuori», hanno detto i buttafuori ai poliziotti. Secondo i testimoni, sarebbe stato accompagnato fuori perché un gruppetto aveva chiesto di lui. Ma in commissariato la tensione è stata altissima. Il papà di Leonardo Muratovic ha incrociato due vigilanti e, accecato dalla rabbia e dal dolore, li ha aggrediti armato di coltello, ferendoli. Subito è scattato l’arresto per tentato omicidio, mentre le ambulanze arrivavano per trasportare i feriti in ospedale. Ma sono stati ascoltati anche amici e conoscenti, oltre ala fidanzata della vittima. «Ma i due si frequentavano da poco», hanno precisato i poliziotti.
Il sospetto è che il pugile 25enne conoscesse il suo assassino. Ma nulla viene escluso, infatti nell’inchiesta, secondo il Messaggero, ci sono anche i colleghi della palestra. Infatti, si scava nella vita del pugile e sulle amicizie strette nella palestra di Aprilia. Nelle prossime ore ci saranno accertamenti anche sul cellulare, in chat e social. Ieri mattina sono state sequestrate le immagini di videosorveglianza, perché potrebbe essere stata ripresa la fuga degli aggressori. Ma sono state chieste foto e video registrati anche all’interno del locale, su cui verranno effettuate ulteriori indagini. Ad esempio, i poliziotti vogliono capire da chi fosse frequentato, perché ogni indizio potrebbe essere decisivo per risalire all’identità dell’assassino di Leonardo Muratovic, con il quale non si esclude che possa aver scambiato messaggi o chiamate prima dell’aggressione.