Trent’anni dopo la morte dello scrittore Leonardo Sciascia, originario di Racalmuto, in provincia di Agrigento e deceduto il 20 novembre 1989 a Palermo, giunge nel tema di Maturità 2019 con il suo romanzo Il giorno della civetta. A commentare all’Agi l’importanza della sua presenza oggi, nell’ambito della prima prova di italiano è stato anche Enzo Ciconte, scrittore, docente ed esperto dei fenomeni mafiosi, il quale ha commentato: “La mafia è una presenza che non è stata sconfitta dopo due secoli. È bene che se ne parli, sono contento che le tracce della Maturità contengono due passaggi su Sciascia e su Dalla Chiesa”. Una scelta, secondo Ciconte, con la quale “si cerca di indicare come la mafia sia un problema da risolvere e che deve essere affrontata non solo sul piano della repressione ma anche sul piano della comprensione storica e culturale”. A suo dire, infatti, solo capendo cosa siano i nuovi fenomeni mafiosi è anche possibile sconfiggerli. L’intreccio tra mafia e politica denunciato da Sciascia nel 1961 “non è cambiato molto” ma “oggi la mafia è diventata più pervasiva, ha conquistato e si è radicata in tutte le regioni, nessuna esclusa, e si configura come un moderno sistema di relazioni economiche, sociali e corruttive”, ha aggiunto. A suo dire è però anche “più pericolosa e meno visibile”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Qui la traccia svolta per il Sussidiario.net da Giulia Citron
TEMA FIGLIO DELL’ANTIMAFIA
«Ho scelto Ungaretti e Sciascia, al di là degli autori, perché è importante la riflessione su certi temi. Penso che siano state tracce che abbiano favorito la possibilità di esprimersi da parte di tutti gli studenti»: così ha spiegato il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a Un giorno da pecora poche ore dopo la fine dell’Esame di Maturità in Prima Prova, nel merito della scelta delle varie tracce. Un tema complesso, rilanciato poi anche dalla traccia su Dalla Chiesa, che però lascia qualche dubbio sull’effettiva possibilità per gli studenti di affrontare tale analisi del testo: «Il giorno della civetta è un romanzo polifonico e plurilinguistico, ricco di spunti e di connessioni che “forse per gli studenti è difficile cogliere tutti», spiega all’Agi la docente di letteratura italiana contemporanea alla Sapienza di Roma, Francesca Bernardini. Per la professoressa, la scelta di Sciascia in Maturità ha comunque una rilevanza importante «perché per la prima volta si parlava esplicitamente del problema della mafia connesso agli appalti pubblici e al potere politico, e questo in un’epoca in cui a livello pubblico si affermava che la mafia non esiste». In conclusione, dal punto di vista stilistico e letterario, «Sciascia riprende la poetica del realismo, ma crea un romanzo che inserisce al suo interno una varietà di punti di vista che si alternano e un’alternanza tra la lingua italiana letteraria, la lingua parlata, il dialetto e le citazioni latine». Un tema fondamentale, spiega la Bernardini, anche perché quel romanzo ha avuto un impatto enorme «sull’opinione pubblica e anche a livello politico, tanto che da lì a poco venne fondata la Commissione antimafia». (agg. di Niccolò Magnani)
MAFIA, OMICIDI E INDAGINI
Fra le due tracce proposte dal ministero dell’istruzione per la prima prova tipologia A, l’analisi del testo, vi è “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia. A differenza di Ungaretti, l’altro poeta scelto dal Miur per la prima prova, l’opera dello scrittore agrigentino era senza dubbio meno pronosticabile dagli studenti. “Il giorno della civetta” è il romanzo più famoso di Sciascia, fra gli scrittori italiani più importanti della seconda metà del ‘900. Si tratta di un’opera che all’apparenza potrebbe sembrare un “Giallo”, ma che in realtà nasconde una concreta denuncia nei confronti della mafia e della malavita siciliana. Apparve per la prima volta nel 1960 sulla rivista “Mondo nuovo”, mentre l’anno successivo venne pubblicato dall’autorevole casa editrice Einaudi. Sciascia parte da un episodio di cronaca vera (come è solito fare nei suoi romanzi), ovvero,, l’omicidio per mano della mafia del sindacalista Accursio Miraglia, avvenuto a Sciacca nel 1947.
LEONARDO SCIASCIA – IL GIORNO DELLA CIVETTA
Per il curioso titolo del romanzo Sciascia ha spiegato di essersi ispirato ad un passo dell’Enrico VI di William Shakespeare («come la civetta / quando di giorno compare»), sottolineando come la mafia una volta agiva in segreto, era un animale notturno, proprio come la civetta, mentre ora opera alla luce del giorno, da qui appunto il titolo. Al centro del romanzo, l’indagine del comandante dei carabinieri Bellodi, che punta a ricostruire nel dettagli gli omicidi narrati, e dallo scritto è stato tratto anche un film del 1968 con regia di Damiano Damiani. Fra gli argomenti di denuncia dello stesso Sciacca, come sottolineato da Studenti.it, anche l’omertà dei siciliani, i politici complici della mafia, e la violenza e l’intimazione della malavita. Un romanzo divenuto di fatto il primo di una lunga lista di scritti come lotta nei confronti della mafia, e anche per questo Sciascia è considerato uno grandi pionieri della letteratura italiana degli ultimi 100 anni.