Si è tenuta oggi la cerimonia di inaugurazione di Leonardo, il supercomputer europeo nonché il quarto più veloce e potente al mondo. Un progetto finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Università e della Ricerca che si trova presso il tecnopolo di Bologna, e che oggi è stato acceso per la prima volta alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Leonardo, come riferisce Rai News, sarà gestito da Cineca, consorzio interuniversitario a cui aderiscono 69 università italiane, 2 Ministeri e 27 Istituzioni pubbliche nazionali, e la sua performance è pari a 174,7 petaflop, dove per petaflop si intendono milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo: una capacità davvero mostruosa.
Proprio per questo, come detto sopra, il supercomputer Leonardo si inserire al quarto posto nella Top500 mondiale, un risultato decisamente d’orgoglio per la nostra nazione. Leonardo ha ben poco a che vedere con i computer tradizionali, in quanto è formato da 155 “armadi” pieni di processori, e 5.000 nodi, per un peso totale di 340 tonnellate. Inoltre Cineca e Atos, fa sapere ancora la Rai, prevedono di migliorarne le prestazioni nelle prossime settimane, fino a raggiungere i 240 petaflop. Il nuovo supercomputer “ci lancia verso la rivoluzione digitale – commenta Matteo Lepore, sindaco di Bologna, presente anch’egli all’inagurazione – ci consentirà di esplorare le nuove frontiere dello sviluppo e della ricerca. Penso agli effetti dei cambiamenti climatici e della pandemia”.
LEONARDO, SUPERCOMPUTER INAUGURATO A BOLOGNA, BONACCINI: “GIORNATA STORICA”
Così invece Bonaccini, governatore di regione Emilia, presente anch’egli all’inaugurazione del supercomputer Leonardo: “Una giornata che non dobbiamo esitare a definire storica. La presenza del presidente Mattarella ci onora, nel momento in cui restituiamo al Paese e all’Europa questo straordinario traguardo”. Perché “come è insieme che si vincono le difficoltà, è insieme che si progetta il futuro”.
Ora, ha aggiunto il candidato a segretario Pd, “andiamo a collocarci dove si gioca la sfida più importante dell’innovazione”, quella per cui “la crescita economica sia sempre sostenibile e al servizio delle persone per una società che vogliamo più inclusiva e solidale” in cui ci siano “lavoro di qualità, accesso ai diritti, alla scienza per tutte le persone, garantire le migliori cure senza che vi sia distinzione tra ricchi e poveri”.