Leonid Volkov, capo staff di Alexei Navalny, l’oppositore russo di Vladimir Putin, ha rilasciato una lunga intervista nel corso della trasmissione di Rai 3 “Mezz’ora in più”, condotta da Lucia Annunziata e andata in onda ieri, domenica 6 marzo 2022. L’uomo ha esordito dicendo di essere in esilio ormai da tre anni a Vilnius, in Lituania e che “non soltanto seguo le manifestazioni nelle città russe: le organizzo. Noi telefoniamo, diciamo alle persone dove possono riunirsi, indichiamo i posti da evitare. Insomma, cerchiamo di rendere le cose sicure per i partecipanti. Io ho già trascorso quattro ore su YouTube sul mio canale, spiegando proprio come fare, quindi adesso sto prendendo una pausa. Cerchiamo di fornire una copertura diretta di queste battaglie da Vladivostok, Novosibirsk, Mosca e San Pietroburgo”.



Questo è importante soprattutto perché “noi abbiamo una totale censura in Russia. Tutti i media indipendenti sono bloccati, sono messi in una lista nera e YouTube è rimasto l’unico modo per noi per restare in contatto con i nostri sostenitori e con gli indipendenti. Alle manifestazioni ci sono decine di migliaia di persone. Nessuno può fornire un numero preciso, perché non sono manifestazioni organizzate. Chiunque si presenti, rischia almeno la detenzione, l’arresto o magari addirittura ricadute sotto il profilo penale. Adesso, mentre stiamo parlando, già tremila persone sono state arrestate per avervi partecipato”.



LEONID VOLKOV: “PUTIN NON VINCERÀ”

Sempre a “Mezz’ora in più”, Leonid Volkov ha precisato che le autorità di Donetsk stanno partecipando alla guerra di informazione e stanno distribuendo un sacco di fake news, dicendo di essere vittime e “questo è in linea perfettamente con la propaganda del Cremlino. Dicono che l’Ucraina ci stava attaccando da otto anni e continua ad attaccarci”. Intanto, “la Russia chiude molto rapidamente e interrompe tutte le linee di comunicazione media. Non ci sono voli, VISA e Mastercard non possono operare, hanno espulso corrispondenti esteri, hanno chiuso tutti i media locali indipendenti e così via. Stanno imponendo una cortina di ferro nel loro spazio”.



Tuttavia, secondo Volkov, Putin non vincerà, perché la Russia, anzi, i russi, hanno tanto da perdere ormai: “Quando furono imposte le sanzioni su Cuba sessant’anni fa o sull’Iran quarant’anni fa, non c’era internet, non c’erano molti voli internazionali, non c’erano VISA e Mastercard. La gente non aveva dovuto adeguare la propria vita più di tanto. Adesso, questo taglio significa cambiare la vita quotidiana di tutti i giorni in modo enorme. Lo vediamo dalla Polonia, vediamo l’atteggiamento che sta cambiando in modo notevole. C’era un po’ di sostegno nei confronti di Putin all’inizio, adesso c’è una completa negazione delle giustificazioni di questi interventi militari”.

LEONID VOLKOV: “ALL’OCCIDENTE CHIEDIAMO QUALSIASI AIUTO POSSIBILE, MA…”

In conclusione di intervento, Leonid Volkov ha ricordato che in tutti questi anni lui e il team di Alexei Navalny “parlavamo di come Putin si stesse convertendo a un regime totalmente dittatoriale. L’Occidente è stato esitante a fare qualcosa, perché era molto soddisfatto dei soldi di Putin. Centinaia di miliardi di dollari esportati dalla Russia e convertiti in yacht di lusso, palazzi, ville in Francia, in Italia, in Germania, a Londra, in altri Paesi. Per i Paesi occidentali, per le loro economie, è molto importante fare entrare questi soldi. Erano addirittura pronti a non notare le violazioni dei diritti umani in Russia e tutte le cose negative fatte da Putin. Così, quest’ultimo è stato rassicurato nelle sue convinzioni. Ha annesso la Crimea otto anni fa ed è stato ammonito lievemente: crede di avere una sorta di impunità per quello che fa”.

Leonid Volkov e il team Navalny si aspettano che l’Occidente continui a seguire il percorso delle sanzioni nel sostegno dell’Ucraina, però queste devono essere misurate in modo accurato: “Bisogna colpire le persone filorusse che fanno attività commerciali, scambi commerciali, transazioni all’interno della Russia. Bisogna colpire gli immigrati politici. Insomma, le sanzioni devono essere commisurate in modo attento e devono andare a colpire il denaro personale di Putin e dei suoi stretti amici. E, ancora: “Noi chiediamo qualsiasi aiuto possibile. Si chiede la no fly zone, ma c’è chi dice che potrebbe essere considerata una sorta di inizio di una Terza Guerra Mondiale con l’intervento della Nato. Io, però. non sono un esperto militare, quindi non posso proprio dire nulla su questo tema”.