Sergio Rubini porta sul piccolo schermo una rivisitazione moderna della vita di Giacomo Leopardi. Dopo la presentazione al Festival del Cinema di Venezia 2024, questa sera debutta su Rai 1 la miniserie Leopardi – Il poeta dell’infinito, trasmessa in due puntate il 7 e l’8 gennaio 2025. Nel ruolo del grande autore troviamo il giovane attore Leonardo Maltese, affiancato da un cast di alto livello: Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi, che interpreta Fanny Targioni Tozzetti, amata di Leopardi, e Alessio Boni nel ruolo del rigido padre del poeta. In un’intervista al portale The Hot Corn Italia, Rubini ha spiegato come abbia cercato di offrire una prospettiva diversa su una delle figure più iconiche della letteratura italiana.
Secondo Sergio Rubini, Giacomo Leopardi non è solo il poeta malinconico e solitario che spesso s’immagina, segnato dalla sofferenza fisica. Dietro quest’immagine si nasconde infatti un uomo vitale, animato da un costante conflitto con la natura matrigna e da un profondo desiderio di superare i propri limiti, alla costante ricerca di bellezza, felicità e amore. L’animo nomade dell’autore stato di grande ispirazione per il regista, che ha voluto rifletterlo nella serie. Le riprese hanno infatti avuto luogo da Recanati a Napoli, dove Leopardi trascorse gli ultimi anni, fino alla Puglia.
Leopardi – Il poeta dell’infinito, la miniserie di Rai 1: Giacomo Leopardi attraverso gli occhi di Sergio Rubini
“Al posto di una figura grigia, polverosa e respingente, ho preferito tratteggiarne una brillante, trasgressiva e piena di fascino. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, così come ancora una volta sarà nell’amore per il fedele amico Ranieri che il poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità”, ha detto Sergio Rubini a The Hot Corn Italia. A tal proposito, il regista ha scelto di offrire un punto di vista inedito anche sull’amore di Leopardi per Fanny Targioni Tozzetti, mettendo in evidenza non solo i sentimenti del poeta, ma anche il suo profondo desiderio di libertà.
Secondo Rubini, raccontare la vita di Giacomo Leopardi nella serie Rai “Leopardi – Il poeta dell’infinito“ rappresenta anche un’occasione per ispirare le nuove generazioni: “Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dai contemporanei, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro mettendo in ballo spunti di riflessione più che mai attuali in una società come quella di oggi spesso afflitta dalla mancanza di maestri e di saldi punti di riferimento”.