Leopoldo Wick è già stato ribattezzato l’infermiere killer dopo essere stato condannato per 7 omicidi. L’uomo, come scrive il Corriere della Sera, è stato riconosciuto colpevole della morte di ben 7 degenti in una Rsa, una residenza per anziani, tramite l’iniezione di insulina e psicofarmaci. Ma il bilancio poteva essere ancora più grave, visto che Leopoldo Wick infermiere di una casa di riposo della provincia di Ascoli, ha tentato anche di assassinare altri 4 pazienti.



Alla fine è stato condannato all’ergastolo, accusato di aver soppresso 7 pazienti con delle iniezioni di insulina e psicofarmaci, e la sentenza di pena fine mai è giunta dopo cinque ore di camera di consiglio. Gli episodi incriminati riguardano fatti avvenuti fra il gennaio del 2017 e il febbraio del 2019 nelle Rsa di Offida, anche se Wick si è sempre dichiarato innocente, estraneo ai fatti. L’uomo era stato arrestato durante la prima ondata di covid, a giugno del 2020, a seguito delle denunce di alcuni parenti delle vittime, che si erano insospettiti dopo che le condizioni cliniche degli stessi erano peggiorate in maniera molto repentina nel giro di pochi giorni.



LEOPOLDO WICK, INFERMIERE KILLER: L’INDAGINE E POI I FORTI SOSPETTI

Lo stesso allarme era stato lanciato da una collega dell’imputato, che si era sorpresa per un picco di decessi avvenuti proprio nel periodo incriminato. Tra l’altro le morti, come scrive il Corriere della Sera, avvenivano durante i turni dello stesso infermiere.

Era così scattata un’indagine e i carabinieri avevano acquisito le cartelle cliniche dei degenti morti, da cui poi era emersa la somministrazione in quantità incongrue di medicinali come insulina, anticoaugulanti, promazina, terapia che nessun medico aveva autorizzato nella Rsa in questione. Le morti, dopo l’apertura delle indagini, erano diminuite in maniera molto rapida, ma i sospetti ormai si erano indirizzati nei confronti di Leopoldo Wick, che nel corso dei mesi dell’inchiesta si era anche presentato in Rsa con una pistola, poi rivelatasi un’arma giocattolo, con cui aveva anche esploso dei colpi.