Green pass anche a scuola, didattica a distanza per i figli dei non vaccinati. Questa la proposta di alcuni amministratori, che hanno scritto al governo proprio per avanzare le loro richieste. Tra loro c’è Matteo Lepore, sindaco di Bologna, secondo cui bisogna dire «in modo chiaro che in questi mesi la scuola ha rappresentato un salto di qualità nella diffusione del Covid». Ne ha parlato al Corriere della Sera, evidenziando che sono aumentati i ricoveri dei bambini. «Il virus ha cominciato a contagiare a scuola in maniera molto importante e il tracciamento è diventato piu dannoso che utile per i numeri che ci sono, la burocrazia e i tempi lunghi sono un disagio per le famiglie», ha aggiunto Lepore.



Dunque, le soluzioni sono due per il primo cittadino di Bologna. La prima è vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni, l’altra è impedire che i figli di famiglie vaccinate vadano in quarantena. «Meglio che in dad ci stiano i ragazzi delle famiglie che non hanno voluto fare il vaccino». Per Mattia Lepore il Super green pass a scuola «può fermare questo buco che sta facendo crescere la curva dei contagi».



GREEN PASS A SCUOLA? PRESIDI E LEGA CONTRARI

Per Matteo Lepore non funziona il sistema di tracciamento. «È il momento di metterlo in discussione, ho visto persone autorevoli che hanno posto il tema, così come le Regioni, credo che in queste settimane natalizie ci sia da ragionare su questo», ha dichiarato ai microfoni del Corriere della Sera. Invece il presidente dell’Associazione dei presidi, Antonello Giannelli, è contrario all’obbligo di vaccino o tampone per i ragazzi: «Comprendiamo la preoccupazione di chi si trova a dover fronteggiare la quarta ondata, d’altra parte la scuola necessita di una estrema e doverosa gradualità nell’introduzione di misure che potrebbero comportare una compressione del diritto all’istruzione, pur se determinate da ragione di salute collettiva».



La proposta del Green pass a scuola vede contrario il leghista Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione: «Un’idea malsana che non meriterebbe nemmeno un commento se non fosse che vede protagonisti alcuni rappresentanti delle Istituzioni. Secondo questi signori, dunque, un bambino non vaccinato dovrebbe rinunciare alla scuola e rimanere a casa. Ipotesi agghiacciante, da respingere immediatamente e con fermezza». Invece il sottosegretario alla Salute Andrea Costa prende tempo: «Tra una settimana le scuole chiuderanno e avremo tutto il tempo per valutare lo scenario e le misure da mettere in campo».