Leslie Van Houten, conosciuta anche come l’angelo della morte di Charles Manson, noto assassino a capo di una setta, potrebbe tornare a breve in libertà. Dopo più di 50 anni passati dietro le sbarre, fra 15 giorni, secondo quanto riferisce Repubblica dovrebbe tornare in libertà, così come segnalato in queste ore i media degli Stati Uniti. A dare la notizia è stato Gavin Newsom, governatore dello stato della California, che ha fatto sapere che non chiederà alla Corte Suprema dello stato di bloccare la libertà condizionale per Leslie Van Houten, oggi 72enne. Nel 1969 l’angelo della morte venne condannata all’ergastolo nel 1969 a seguito degli omicidi di Leno LaBianca, negoziante di Los Angeles, e della moglie Rosemary, e all’epoca la stessa Leslie aveva solo 19 anni.



Contrariamente a quanto si possa pensare, comunque, l’ergastolana non prese parte al tristemente noto eccidio di Cielo Drive a Los Angeles, dove venne massacrata Sharon Tate, all’epoca sposata con il regista Roman Polanski; la donna era tra l’altro incinta all’ottavo mese di gravidanza, e insieme a lei vennero uccisi anche tre amici e un ragazzo di soli 18 anni. A commettere la mattanza furono tutti giovanissimi, leggasi Tex Watson (23 anni), Susan Atkins (21 anni) e Patricia Krenwinkel (21 anni), guidati da Manson.



LESLIE VAN HOUTEN PRESTO LIBERA: IL COMMENTO DELL’AVVOCATO

Commentando la notizia l’avvocato della Van Houten, Nancy Tetreault, ha dichiarato che la donna potrà godere della libertà vigilata nel giro di poche settimane: “È entusiasta e sopraffatta – ha dichiarato ai microfoni della NBC – grata che le persone riconoscano che non è più la stessa persona che era quando ha commesso gli omicidi”.

Erin Mellon, portavoce del governatore ha invece commentato: “Il Governatore è deluso dalla decisione della Corte d’Appello di rilasciare la signora Van Houten, ma non intraprenderà ulteriori azioni poiché è improbabile che gli sforzi per un ulteriore appello abbiano successo. La Corte Suprema della California accetta appelli in pochissimi casi e generalmente non seleziona i casi sulla base di questo tipo di determinazione specifica dei fatti”.