L’esorciccio andrà in onda oggi, 30 agosto 2020, su Rete 4 a partire dalle 17,00. Il pomeriggio è dunque dedicato al cinema domestico che, grazie alla classe di Ciccio Ingrassia, punta allo share di fascia oraria con un film visto, rivisto, una, dieci, mille volte ma che mai stanca di richiamare pubblico. ‘L’esorciccio’ uscì nel 1975, una fase determinante per la coppia che a volte si divideva (Franco Franchi incontrava Pier Paolo Pasolini), oppure si concentrava sulla televisione e sui varietà RAI, con Ciccio Ingrassia che, proprio in questa pellicola, decide anche la strada della regia già intrapresa l’anno prima con il film ‘Paolo il freddo’, in quella contingenza assieme all’amico di sempre Franco Franchi.
In questa pellicola voluta da Ingra Cinematografica, Ingrassia é solo, ma non in cattiva compagnia: coppia comica del lungometraggio, una formula vincente, si compone assieme al ruolo di Lino Banfi. Provate ad immaginare la curiosità del pubblico quando apprese la notizia che Ciccio non solo girava un film senza Franco (era già successo in passato con ‘Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza’, ma soprattutto in ‘Amarcord’ di Federico Fellini), ma per supplire all’assenza di Franchi convocò un giovane Lino Banfi che Ciccio aveva conosciuto per piccole parti nei suoi film in coppia con la spalla di sempre. Il risultato fu un successo, un grande successo.
L’esorciccio, la trama del film
Ecco la trama de L’esorciccio. Il sindaco di Santa Lucia, un comune del sud italiano, Pasqualino Abate, ha un figlio che torna da alcuni scavi in Iran con un amuleto particolare, un antico manufatto carico di magia oscura che rende diabolico il suo possessore, forse perché intriso dallo spirito di un antico demone mesopotamico. Così successe in passato, così, dall’Iran, inizia la nuova vita dell’amuleto dal comune di Santa Lucia e ne fa le spese proprio il sindaco, per essere precisi, il figlio, indemoniato e folle in seguito al potere emanato dall’amuleto.
Pasqualino non crede al potere dell’amuleto, pensa che le stranezze del figlio siano il frutto di una macchinosa politica del suo avversario politico, ma gli inconvenienti, e le situazioni strane, si rafforzano ben presto.
Succede che il ragazzo violenti la figlia di una povera famiglia contadina, che si reca in Municipio chiedendo a Pasqualino un matrimonio riparatore, ma succedono anche altri inconvenienti che iniziano a destare il sospetto nel povero sindaco oramai sull’orlo dell’isteria.
Occorre un potere forte, che sappia contrastare l’antico potere dell’amuleto, occorre un personaggio che possa competere con antichi dei e demoni, occorre l’intervento dell’Esorciccio, un burlone quasi “donizettiano” che porterà a termine il suo compito tra mirabolanti situazioni estremamente comiche e surreali.