IL SETTIMANALE “L’ESPRESSO” VENDUTO DAL GRUPPO GEDI A BFC MEDIA E IDI
Dopo settimane di rumors e retroscena, alla fine il Gruppo GEDI (proprietà della famiglia Elkann, comprendenti tra i vari periodici La Repubblica”, “La Stampa” e “Huffington Post”) ha deciso di vendere lo storico settimanale “L’Espresso” ad una nuova realtà editoriale formata per l’occasione dal nome “L’Espresso Media Srl”. Lo avevamo del resto anticipato lo scorso 5 marzo, con questo retroscena sul “IlSussidiario.net”.
Oggi lo comunica la stessa proprietà del Gruppo GEDI con una nota datata 7 marzo 2022: «Il Gruppo GEDI comunica di aver ricevuto e accettato una proposta dalla società L’Espresso Media srl per l’acquisto da parte di quest’ultima dei rami d’azienda relativi al settimanale L’Espresso e alle Guide de L’Espresso». Secondo quanto riportato poi da Teleborsa su “La Repubblica”, l’operazione viene condotta da Bfc Media di Denis Masetti e Idi Srl di Danilo Iervolino, fondatore dell’UniPegaso e attuale patron della Salernitana calcio. La nuova proprietà, scrive ancora GEDI nel comunicato pubblico, è «un gruppo editoriale solido, che ha valorizzato economicamente la testata e che sta puntando sullo sviluppo di riviste periodiche, il settimanale L’Espresso potrà trovare maggiore allineamento nella strategia aziendale, rispetto alla direzione evolutiva che il Gruppo GEDI ha intrapreso e sta perseguendo da anni, centrata sull’informazione in real time per il grande pubblico e sullo sviluppo di contenuti digitali e multimediali per i quotidiani e le radio».
COME SARÀ STRUTTURATA LA NUOVA “L’ESPRESSO MEDIA SRL”
L’accordo prevede diverse forme di collaborazione, tra cui la prosecuzione “per accompagnare la fase di transizione” dell’abbinamento del settimanale “L’Espresso” con l’edizione domenicale de “La Repubblica”, ma anche la promozione congiunta «delle iniziative editoriali, dei servizi di distribuzione nelle edicole e di gestione degli abbonamenti». La nuova proprietà dello storico settimanale di approfondimento politico – fondato nel 1955 da Arrigo Benedetti – stando alle fonti della stessa “Rep” sarà così strutturata: «L’ESPRESSO MEDIA Srl, partecipata al 51% da BFC Media, società quotata al mercato Euronext Growth Milan, e al 49% da IDI Srl a socio unico Danilo Iervolino». Primo a commentare la cessione de “L’Espresso” è Denis Masetti, nominato presidente della neocostituita “L’Espresso Media”: «L’Espresso rappresenta una parte importante della storia d’Italia. Partendo dalla sua storia, vogliamo anche che si sviluppi attraverso un progetto editoriale indipendente e condiviso, supportato da strumenti e strategie moderne e investimenti adeguati che facciano crescere la qualità del prodotto, la diffusione e la sua penetrazione».
COMUNICATO DI ‘FUOCO’ DEL CDR L’ESPRESSO
Con una lettera di “fuoco” il Cdr de “L’Espresso” lamenta le ultime scelte in casa GEDI, non d ultima le dimissioni da direttore de “L’Espresso” di Marco Damilano negli scorsi giorni, di fatto prodromo alla cessione del settimanale. «Dopo mesi di smentite e astratte rassicurazioni, il gruppo GEDI annuncia infine la vendita dell’Espresso», scrive il comitato di redazione su tutte le furie per la scelta editoriale della ormai ex proprietà. «L’offerta che appena tre giorni fa “non era ancora stata formalizzata” e doveva per questo essere prima valutata, è invece stata formalizzata e accettata in tempi record. Si demolisce il castello eretto nei mesi scorsi dai vertici del gruppo GEDI, che così confermano la propria serietà e affidabilità. La stessa che ha portato nell’ultima settimana alle dimissioni del precedente direttore, arrecando un ulteriore pesantissimo danno d’immagine alla testata», ribadisce il Cdr nell’esprimere la forte preoccupazione per il futuro del settimanale, «Una vecchia proprietà che ha affermato la “non strategicità” della testata e un’altra società promessa acquirente di cui al momento non è dato sapere che tipo di obiettivi si pone per il giornale. Una situazione che rende impossibile il sereno lavoro dell’intero corpo redazionale». Per tutti questi motivi, il Cdr de “L’Espresso” ha proclamato lo sciopero a oltranza delle firme tanto sull’edizione online quanto sul cartaceo e conferma l’astensione dal lavoro per impedire l’uscita del prossimo numero previsto per il 13 marzo.