Letizia Moratti, candidata con il Terzo Polo e Lista Civica per la Regione Lombardia, è stata intervistata stamane da Mattino5, in vista delle elezioni: “La mia proposta è l’unica seria – esordisce la Moratti – non dico come Fontana che va tutto bene o come Majorino che è tutto da rifare. Lombardia non cresce da 10 anni come dicono i dati, è cresciuta zero. Quello che dice Fontana, che ieri ha detto continuità, evidentemente è la continuità nel non crescere. Sono davvero tante le iniziative per stimolare la crescita, come un metodo di lavoro per raggiungere tutti insieme l’obiettivo, formazione professionale per le imprese, collegamento fra innovazione e ricerca e imprese, trasporti pubblici che funzionino per dare competitività”. E ancora sui trasporti: “Abbiamo 2mila treni cancellati ogni mese e 2.300 treni che sono in ritardo”. Sugli stipendi dei dipendenti scolastici: “Il nostro programma è quello di dare incentivi ristrutturando le case di Aler sfitti, dando queste case a insegnanti, bidelli, studenti, giovani coppie, per rendere possibile la vita a Milano”.



LETIZIA MORATTI: “LOMBARDIA DEVE FARSI SENTIRE DI PIU'”

Quindi Letizia Moratti ha proseguito: “L’istruzione non è una competenza regionale ma dello Stato. Un’infermiere deve guadagnare lo stesso a Milano e a Palermo? Bisogna dialogare con il governo in questo caso ma l’esecutivo ha abbassato l’investimento nella sanità. In questo momento con questo governo gli investimenti in sanità non ci permettono assunzioni del personale di cui abbiamo necessità”. Sul progetto di autonomia: “L’autonomia della Regione Lombardia è un valore e può dare alla regione competenze in più importanti, come ad esempio i nostri laghi che sono gestiti dal governo e credo che la regione si debba far sentire di più”.



“Regione Lombardia deve farsi sentire sull’idroelettrico – ha proseguito Letizia Moratti – non lo estraiamo ma continuiamo a pagare la bolletta, abbiamo bisogno di una regione che si faccia sentire di più con il governo”. Sul tema delle liste d’attese infine: “Prima di me non era mai stato affrontato, l’ho affrontato io. La delibera che ha fatto Bertolaso riprende quelle che ho fatto io anche se io non la condivido in quanto lascia fuori una serie di patologie come la pediatria e la neuropsichiatria infantile, la delibera affronta le liste d’attese ma ne lascia fuori troppe, non si fa una scelta sulla pelle delle persone”, ha concluso.

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