Letizia Turchi, Elisabetta, Gianluca e Raffaele sono la moglie e i figli di Salvatore Bagni. Un grande amore per l’ex calciatore oggi dirigente sportivo italiano che ha sposato nel 1952 la moglie Letizia Turchi. Un matrimonio felice, ma segnato dal dolore per la perdita del figlio Raffaele morto a soli 3 anni a causa dello scoppio dell’airbag in automobile. Un dolore enorme che ha segnato la vita dell’eroe del primo scudetto del Napoli che ha raccontato la tragedia di un libro dal titolo “Il guerriero” in cui ha condiviso “le ferite nell’anima impossibili da rimarginare”.



“Questa cosa non l’ho mai rivelata, né l’ho scritta nel libro: la dico ora” – ha risposto il dirigente sportivo alla domanda di un giornalista sulla possibilità o meno di avere un altro figlio. “Se ho mai pensato a un altro figlio dopo la sua morte? Non ci sarebbe stato nulla e niente che avrebbe potuto sostituirlo, io e mia moglie Letizia ne eravamo convinti. E così presi una decisione”.



Salvatore Bagni e il Napoli con Maradona

Salvatore Bagni dopo la morte del figlio Raffaelle ha fatto una scelta importante: si è fatto ricoverare in una clinica di Ravenna per sottoporsi a un intervento di sterilizzazione. “All’epoca non era neanche legale, però fui determinatissimo: non avrei voluto altri figli neanche per errore. Non l’ho raccontato nel libro, lo rivelo qui a Napoli perché non ho problemi a parlare di quella storia. Io e Letizia affrontammo lo stesso dolore in due modi differenti. Io l’ho convinta a vivere la vita” – ha detto Bagni che ne ha passato davvero di tutto.



Dopo la morte del figlio Raffaele, infatti, la bara del piccolo di soli 3 anni è stata trafugata dal cimitero: “la foto della bara lasciata sul parabrezza dell’auto in un giorno di nebbia, sembrò tutto così assurdo. Un mese con i carabinieri in casa, aspettando una telefonata. Vi fu solo silenzio. Io penso che Raffaele ci sia, ogni giorno, il problema non è quel corpo che non è più al cimitero perché io ho fede. Sono trascorsi tanti anni, ancora spero che un giorno qualcuno di quei rapitori, perché saranno stati almeno quattro per mettere a segno quella cosa orribile, dica cosa accadde”. Tanto dolore, ma anche importanti vittorie come quando ha trionfato con il Napoli di Maradona: “mi divertii anche con le squadre amatoriali dei miei amici d’infanzia segnando tanti gol”.