ENRICO LETTA AL NYT: “GIORGIA MELONI? MEGLIO DI QUANTO CI ASPETTASSIMO”
Nasce dal colloquio tra Enrico Letta e il New York Times l’ultimo “caso” interno al Pd e sinceramente non ce lo si aspettava specie per il “contenuto” della polemica: in un lungo articolo che ripercorre sul più prestigioso quotidiano Usa (di estrazione “liberal”, occorre sempre ricordarlo) i primi 100 giorni del Governo Meloni, viene sentito per alcuni commenti il segretario uscente del Pd Enrico Letta. Ed è qui, nelle sue parole al NYT, che non pochi dirigenti dem sono trasaliti: «La signora Meloni è stata meglio di quanto ci aspettassimo sulle questioni economiche e finanziarie», si legge sul quotidiano Usa dalla viva voce dell’ex Premier Letta, lo stesso (fa bene a notarlo il New York Times) che prima delle Elezioni politiche parlava di Meloni come «minaccia per la democrazia italiana» con addirittura il possibile «ritorno al fascismo».
«Ha abbandonato la sua dichiarata aggressività nei confronti dell’Unione Europea decidendo di seguire le regole ed evitando di commettere errori», rileva ancora il segretario in uscita dal Partito Democratico. Secondo Letta la realtà è che Giorgia Meloni «è forte: è in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e l’opposizione divisa». Il deputato dem infine al NYT sottolinea come restano le preoccupazioni sulle questioni migranti, giustizia, diritti LGBTQ+ e aborto, anche se Letta stesso riconosce che in tutte queste aree «fino ad ora, non è stato fatto nulla di spettacolare, nulla di drammatico». Insomma, riassumendo: su certi temi «Meloni meglio del previsto», è «forte» e oltretutto «capace»: in pratica un elogio non da poco, seppur con le distanze politiche che ovviamente rimangono.
L’ELOGIO DEL NYT E LE PAROLE DI LETTA SU MELONI FANNO ESPLODERE IL PD
Ecco dunque che tra i risultati deludenti delle Elezioni Regionali, la corsa con scontro nelle correnti verso le Primarie, l’elogio del NYT e di altri quotidiani/analisti internazionali per i primi 100 giorni del Governo Meloni e ora anche le parole di Enrico Letta, la “tempesta perfetta” in casa Pd è bella che servita. Non si erano ancora propagate a livello mediatico le dichiarazioni del segretario Pd sulla Presidente del Consiglio quando il potenziale futuro leader della Segreteria Dem, il candidato favorito alle Primarie Stefano Bonaccini, a “Coffee Break” su La7 aveva aggiunto la sua opinione in merito alla considerazione di Giorgia Meloni come politica: «Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona molto capace ha idee molto diverse dalle mie, dovrà dimostrare di essere all’altezza di guidare il governo italiano. Usiamo misura nelle critiche perché son appena arrivati. Noi ci siamo stati quasi ininterrottamente per 11 anni».
Immediata la replica all’interno del Pd di uno degli storici leader di tutte le ultime segreterie, l’ex Ministro Andrea Orlando: «Qualcosa non va. Mettiamoci d’accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Davvero, mettiamoci d’accordo compagni e amici». Dello stesso avviso, distanziandosi tanto da Letta quanto dallo sfidante-rivale Bonaccini, la candidata alle Primarie Elly Schlein: «Io credo che Giorgia Meloni non abbia ancora trovato la postura nel nuovo ruolo. Lo penso dal primo discorso che ha tenuto alla Camera e sulla vicenda Delmastro e Donzelli. Credo che la destra non abbia aumentato la portata del proprio consenso, ma ha saputo mantenerlo. Alle ultime politiche hanno preso gli stessi voti del 2018. Credo che non passerà molto tempo per la prossima delusione […] Io penso che sia un governo che sta facendo male e che in Europa rischia di isolarci gettandosi tra le braccia del gruppo Visegrad». Il caos è servito nel Pd, tra correnti e leader, dal Governo Meloni fino addirittura al NYT: le Primarie tra 10 giorni poi non potranno che aumentare il “pepe” delle polemiche apertissime in casa dem…