Enrico Letta, insieme a mezzo Pd, apre all’alleanza europeista anti Lega-FdI. La proposta lanciata ieri dal ministro forzista Renato Brunetta in un’intervista a Repubblica ha acceso il dibattito all’interno della politica italiana: «Torniamo ai fondamentali, alle grandi famiglie politiche che hanno costruito l’Europa e le sue istituzioni nel dopoguerra: la famiglia dei popolari, quella liberale e quella socialista. Queste tre culture politiche adesso possono ricostruire l’Italia del futuro. Con Draghi».



Parole che non avranno di certo fatto piacere negli ambienti di Lega e Fratelli d’Italia, tagliati fuori dal disegno di Brunetta. Ma c’è chi sorride, come Enrico Letta: «Guardo con molto interesse a quel che si sta muovendo», le sue parole riportate dal quotidiano capitolino. Ma c’è cautela al Nazareno, i dem aspettano «di vedere i ministri di Forza Italia alla prova dei fatti. Anche perché, a oggi, Silvio Berlusconi sembra prigioniero di Matteo Salvini e Giorgia Meloni».



LETTA APRE ALL’ALLEANZA EUROPEISTA

Enrico Letta non è l’unico esponente del Partito Democratico a vedere di buon occhio la proposta di Brunetta, un asse che va da Forza Italia al Centrosinistra, passando per Calenda e Renzi. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro ed esponente di spicco dei dem, ha sottolineato che «c’è una parte moderata del Centrodestra che vuole uscire dall’abbraccio dei sovranisti». E si guarda alla legge elettorale: «Per staccare i moderati dalla destra antieuropea serve il proporzionale con sbarramento al 5%. Nelle prossime settimane, bisognerà discutere anche di questo. Perché se Forza Italia o la Lega di Giorgetti fossero disponibili, i numeri si potrebbero trovare». Come riportato da Repubblica, anche Giorgio Gori s’è detto pronto a lavorare per una maggioranza Ursula, ma le criticità non mancano: «Dire come ci si possa arrivare è più complicato e la legge elettorale non è indifferente. A meno che non si immagini che Forza Italia possa stare dentro a un’alleanza di centrosinistra».

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