LA PROPOSTA DI ENRICO LETTA PER L’ADESIONE DELL’UCRAINA ALL’UE
«E’ giusto aprire le porte all’Ucraina e ad altri Paesi dell’Est che hanno la stessa aspirazione di libertà e democrazia»: così il Segretario Pd Enrico Letta nel suo lungo intervento sul “Corriere della Sera”, lanciando la sua personale proposta di adesione “particolare” di Kiev a Bruxelles. Come noto, dopo l’inizio dell’invasione russa il Governo Zelensky si è ufficialmente candidato ad entrare nell’Unione Europea (accelerando i passi già intrapresi negli scorsi anni, ndr).
Lo stesso Draghi nella sua prima intervista ufficiale da quando è Premier aveva ribadito la necessità di trovare una modalità per rendere l’ingresso dell’Ucraina in Europa meno burocratico e lungo del previsto: ebbene, Letta si dice concorde anche se ammette «sbagliato sminuire la complessità di questo processo. L’ingresso è tutt’altro che semplice». Qui allora arriva la proposta dall’ex Premier e attuale leader Dem: occorre creare subito «una Confederazione europea, composta dai 27 Stati membri, dall’Ucraina e da Georgia e Moldavia, e poi da Nord Macedonia, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia e Kosovo». Con questa nuova Europa “allargata”, spiega ancora Letta, si potrebbe fin da subito far partecipare Kiev e gli altri Paesi dell’Est Europa «alla vita pubblica europea e avere soggettività in uno spazio politico e strategico comune». Di contro, proseguirebbe in parallelo il «percorso ordinato di adesione alla Ue».
LETTA: “CONFEDERAZIONE E PASSI COMUNI”. QUALI I RISCHI?
Per capire meglio in cosa potrebbe consistere la formazione di una Confederazione europea a 36 Paesi, scrive ancora Letta sul “CorSera” «La declinazione più concreta di questo modello sarebbero le riunioni dei Consigli europei che dovrebbero essere immediatamente seguite, con grande forza simbolica, nello stesso luogo, dal summit dei leader della Confederazione».
Sebbene in passato le varie formule di annessione e adesione si sono dimostrate tutt’altro che efficaci, Enrico Letta considera come modello utile quanto compiuto dalla Commissione Ue a guida Prodi in origine della nuova Unione Europea: «La Confederazione europea sarebbe il luogo del dialogo politico tra i 36 membri. Si concorderebbero scelte comuni. Si affinerebbe la capacità di definire insieme strategie globali, a partire dalla difesa della pace, dalla sicurezza, dalla promozione di un modello di sviluppo giusto e sostenibile e dalla lotta al cambiamento climatico. E si caricherebbe di forza, anche simbolica, l’unità del continente». Secondo il leader del Pd, i fatti di questi mesi con l’invasione della Russia e non solo «confermano quanto sia stato importante riuscire nell’allargamento dell’Unione» contro «la storia di nazioni da sempre esposte a tentativi di egemonia e dominazione». Riformare l’Europa allargando il raggio di cooperazione con Ucraina e gli altri Stati un tempo quasi tutti affiliati alla Russia: il progetto di Letta trova plauso nei ranghi più centristi del Centrosinistra, qualche distinguo nel Centrodestra e diverse opposizioni su entrambi gli schieramenti. Il giornalista del Tg5 Luigi De Biase su Twitter, rispondendo direttamente a Letta sulla proposta della Confederazione, enuncia una delle possibili problematiche all’orizzonte: «Nella migliore delle ipotesi i paesi dell’Est aspirano ai ricchi finanziamenti europei. I casi recenti di Polonia e Ungheria ci dovrebbero servire a respingere la retorica della “libertà e democrazia” per evitare problemi grandi più avanti».
L’obiettivo è la pace. Apriamo le porte all’?? e ai Paesi che aspirano a libertà e democrazia.
Creiamo subito una Confederazione europea per condividere le scelte strategiche comuni e al contempo procedere senza forzature nel processo di adesione.@EnricoLetta su @Corriere pic.twitter.com/qISbBvppjq
— Partito Democratico ?? ?? (@pdnetwork) April 20, 2022