«Vogliamo usare un anno e mezzo di legislatura per non ripetere l’errore di non varare una nuova legge sulla cittadinanza e sul Ddl Zan»: il segretario del Pd Enrico Letta pone piena conferma alla presenza dei Dem al Governo Draghi fino al 2023, ma ribadisce le “condizioni” che dovranno avvenire, con o senza l’ok degli altri alleati (Lega in primis).



Intervenuto alla Festa dell’Unità di Bologna, il n.1 del Partito Democratico rilancia sui temi caldi del momento (vaccini e Green Pass) ma “alza il tiro” anche sulle battaglie “dei diritti” provando a rispondere alle critiche per aver lasciato finora in secondo piano Ddl Zan, Ius Soli e simili. «In Parlamento le nuove battaglie sui diritti troveranno risultati», replica Letta dal palco bolognese, «si arriverà all’approvazione finale del ddl Zan e che vogliamo usare un anno e mezzo di legislatura per non ripetere l’errore di non varare una nuova legge sulla cittadinanza». L’ex Premier aggiunge poi che occorrerà la riforma dei regolamenti parlamentari per limitare al minimo il “trasformismo” di deputati e senatori e gli ingenti “cambi di casacca”.



LETTA SFIDA IL CENTRODESTRA SUI VACCINI (E SALVINI RISPONDE)

Il Pd «vuole che il Governo Draghi duri fino in fondo», sottolinea Enrico Letta sempre dalla Festa dell’Unità, «vogliamo che il governo Draghi duri fino alla scadenza naturale della legislatura e attui un programma fatto di riforme che era troppo tempo che non si riuscivano a fare». In conclusione, l’appello-sfida lanciato ai partner di Governo con particolare attenzione alla Lega: «Dobbiamo completare la campagna vaccinale per rendere il nostro Paese completamente libero. Senza i 10 milioni che mancano all’appello non ce la faremo contro le variante. Da qui la nostra comunità dà un messaggio al Paese: il vaccino è libertà e questa parola libertà, che è stata usata a sproposito troppe volte, è libertà di andare a scuola, lavorare, guadagnare, viaggiare. Chi non si vuole vaccinare è contro l’altrui libertà e non può essere premiato. Chi è ambiguo su Green pass e vaccinazioni è contro la salute degli italiani ed è contro le imprese e i lavoratori». Non tarda ad arrivare la replica netta del leader leghista Matteo Salvini, partendo dalla “battaglia sui diritti”: «Ius soli e ddl Zan non hanno alcuna speranza di passare in Parlamento ed Enrico Letta lo sa benissimo» (anche perché lo stesso disegno di legge contro la discriminazione è slittato dopo le Amministrative ufficialmente per non interferire con la campagna elettorale, ufficiosamente invece perché i numeri in Senato sono ballerini). L’ex Ministro conclude poi, «Le priorità per gli italiani sono salute, lavoro e pensioni. Ius soli e ddl Zan sono tra le ultime preoccupazioni dei cittadini italiani e stranieri regolarmente presenti nel nostro Paese»: secondo Salvini, «Se Letta vuole creare problemi continui così e i problemi li troverà».

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