Dopo aver ribadito giusto ieri che non si è mai visto scegliere un Presidente della Repubblica con tre mesi di anticipo, torna a parlare di Quirinale il segretario del Pd Enrico Letta: «Un patto di tutti i leader con il premier Draghi per mettere al sicuro la legge di bilancio, subito dopo si potrà cominciare a parlare dell’elezione del nuovo capo dello Stato».
Così a “La Stampa” l’ex Premier, oggi impegnato nel serrare le file della propria truppa parlamentare Dem per blindare il più possibile una Manovra di Bilancio 2022 tutt’altro che semplice da dipanare. Serve «una assunzione di responsabilità» da parte di tutti, da Salvini a Conte passando per Renzi e Berlusconi, «ognuno rinunci alla sua bandiera per un risultato condiviso da tutti». Per Letta, immaginare che sulla prima Manovra il Governo Draghi possa subire un «Vietnam parlamentare non è accettabile di fronte a decisioni da prendere attese da milioni di cittadini, come quella sulle pensioni».
“BLINDARE LA MANOVRA”: LE REAZIONI ALLA PROPOSTA DI LETTA
«Il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce la piena disponibilità a collaborare, come già aveva proposto il 13 ottobre al presidente Mario Draghi», fa sapere in una nota il Carroccio rispondendo all’appello lanciato dal Segretario Pd Enrico Letta. Le fonti della Lega fanno poi sapere all’ANSA come proprio nel vertice con il Premier, «Salvini aveva suggerito un tavolo con tutti i segretari dei partiti della maggioranza per sminare il più possibile il cammino del governo ed evitare inutili muro contro muro come quello voluto da Pd e 5Stelle sul Ddl Zan». Risponde presente anche l’ex Cavaliere e l’intero comparto di Forza Italia, fa sapere il n.2 Antonio Tajani, «Silvio Berlusconi è favorevole e io con lui». Anche in Italia Viva l’appello non è dispiaciuto, con il Presidente Ettore Rosato che commenta all’ANSA «Mettere in sicurezza i conti del Paese, per non perdere il grande lavoro che ha consentito la ripresa dell’Italia, prima di occuparsi del Quirinale. Lo diciamo da tempo e siamo assolutamente d’accordo a lavorare su questo». La situazione resta però sempre molto fredda sull’asse Pd-Renzi dopo le ultime novità emerse nell’inchiesta sulla Fondazione Open, come spiegato stamane a “la Stampa” ancora da Enrico Letta: «L’inchiesta su Renzi e la Fondazione Open? Ho letto alcune cose e sono rimasto esterrefatto». Ancora nessun commento in merito arriva dal Movimento 5Stelle e da Giuseppe Conte: ha invece parlato Di Maio al “Corriere della Sera” e ha comunque fatto intendere che i “giochi” sul Quirinale devono essere fatti solo dopo la Manovra, «occorre difendere Draghi dal totonomi di queste settimane».