LETTA PRESENTA IN CONSIGLIO UE IL REPORT SUL MERCATO UNICO: “L’EUROPA DEVE CORRERE”

Ospite d’onore del Consiglio Europeo di questa mattina, l’ex Premier Pd Enrico Letta ha presentato ai colleghi europei il nuovo Rapporto sul Mercato Unito (“Much more than a market – Speed, security, solidarity”), direttamente commissionatogli mesi fa dalla Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen: come ha detto lo stesso ex segretario dem al termine del Consiglio Ue, «il Mercato Unico è sempre stato e deve continuare ad essere fulcro e motore dell’integrazione dell’Ue, ma nulla sarà possibile, compreso e accettato dalle nostre opinioni pubbliche senza la partecipazione attiva e un reale coinvolgimento dei cittadini europei. Il momento di agire è adesso».



Secondo il report di Letta sul Mercato unico, il tempo da perdere non è più possibile accettarlo: già oggi il gap tra Ue e Usa, ma anche Cina e addirittura India, rischia di pesare in maniera letale: «Si apre la possibilità di rafforzare il mercato unico per eliminare la frammentazione a partire dai tre punti rimasti indietro». Si tratta di energia, telecomunicazioni e mercati finanziari: la proposta principale, spiega ancora Letta arrivando al Consiglio Ue, «è quella di integrarli», mentre l’altra parte consistente della relazione riguarda «la dimensione sociale del mercato unico, come aiutare i lavoratori, come aiutare i cittadini e come promuovere l’innovazione». Letta parla poi di “quinta libertà” nel sottolineare la necessità di aggiungere alle “normali” libertà (circolazione delle merci, servizi e capitali) anche quella su «innovazione, ricerca, conoscenza, competenze. dati e intelligenza artificiale».



TLC E ARMI, LE “STRIGLIATE” DI LETTA (IN ATTESA DEL REPORT DI DRAGHI…)

Serve correre, striglia ulteriormente Letta nel report preparato sul Mercato unico: «nella prossima legislatura dobbiamo chiudere il gap, soprattutto con gli Usa». Quando è stato lanciato il mercato unico il mondo era decisamente diverso da oggi: «c’era ancora l’Urss e l’India e la Cina insieme valevano il 5% del Pil globale. Le mie proposte sono pragmatiche, non è un libro dei sogni. Non propongo cambiamenti dei trattati perché so che non è il percorso giusto. Questo rapporto non è la Bibbia, ma una cassetta di strumenti».



Un vero salto di qualità su cui insiste Letta nel suo report riguarda due temi principalmente, la difesa e le telecomunicazioni: «Nella difesa mai prima d’ora c’è stata una tale urgenza di sviluppare le nostre capacità industriali per essere autonomi in ambito strategico». L’applicazione del quadro del mercato unico non è oggi fattibile, spiega l’ex Premier, a causa della natura intrinseca di questo settore: serve dunque avanzare verso lo sviluppo di un “mercato comune per l’industria della sicurezza e della difesa”, ma è fondamentale per conferire all’Ue «i mezzi necessari per affrontare le sfide attuali e future per la sicurezza».

Letta giudica scandaloso che l’80% delle armi vengano importate dall’Europa: «Al contrario, gli Stati Uniti hanno acquistato circa l’80% dell’equipaggiamento militare utilizzato per sostenere la guerra in Ucraina direttamente da fornitori americani, una netta differenza che evidenzia la debolezza del nostro approccio». Se l’Europa non è in grado di crescere, il rischio è di continuare «con questa vergogna dell’80% o più precisamente del 78% delle forniture militari non europee che abbiamo acquistato come europei». Seconda “strigliata” di Enrico Letta giunge sul tema delle tlc (telecomunicazioni), in quanto ad oggi in Europa esistono almeno 27 sistemi diversi con 100 operatori attivi, mentre tipo in America sono solo tre: «penso che possiamo trovare un compromesso che dia una buona soddisfazione ai consumatori europei, ma che nello stesso tempo senza questo disastro industriale che è il sistema delle telecomunicazioni in Europa».

Divario da Cina e Usa sul fronte tlc è ancora enorme anche perché storicamente in Ue manca innovazione, ricerca e sviluppo: «La politica industriale europea non può essere la somma delle 27 industrie nazionali» ed è per questo che serve sempre più un approccio “comune” che possa alzare il livello della competitività globale. Da Enrico Letta a Mario Draghi, i report richiesti dalla Presidenza Von der Leyen per il futuro dell’Europa rappresentano i “punti di partenza” per i lavori da sviluppare con la prossima Commissione che si insedierà dopo le Elezioni Europee: il Mercato unico rilanciato da Letta, la competitività e il pieno “restyling” della politica industriale e tecnologica suggerito da Mario Draghi sono i due capisaldi dell’eredità di questa Commissione Ue in vista del prossimo governo che si insedierà in autunno.