CORTEO ANPI CONTESTA LETTA E IL PD PER LA GUERRA IN UCRAINA
«I servi della Nato fuori dal corteo», «Pd schiavo dell’America» e poi ancora «25 aprile è antifascismo, è solo popolare. Fuori il Pd dal 25 aprile»: così il corteo dell’Anpi ha accolto questa mattina il Segretario del Partito Democratico Enrico Letta per le vie di Milano. Nel corteo per la Festa della Liberazione-25 aprile, il politico di sinistra che ha appoggiato e continua ad appoggiare la posizione della Nato nella guerra contro la Russia di Putin viene costantemente contestato e dileggiato.
Gli slogan e i cori contro Letta sia prima che durante il suo arrivo al corteo milanese rappresentano un’ulteriore frattura interna alla sinistra, profondamente divisa nel giudicare la guerra tra Russia e Ucraina: il servizio d’ordine del Partito democratico si è subito schierato davanti ai militanti del Carc che avevano con loro uno striscione in cui si chiede di “Cacciare Draghi servo della Nato per una nuova liberazione”. Ma gli slogan più pesanti sono arrivati da militanti di Anpi (Partigiani) e centri sociali: «Enrico Letta è servo della Nato, via subito dal corteo».
LE REAZIONI ALL’ANPI: PARLANO LETTA, PAGLIARULO E SALA
Diverse e fragorose le reazioni che si sono levate dopo le contestazioni ad Enrico Letta, a cominciare dallo stesso Segretario Dem intervenuto sui social e con una nota ad hoc: «A Milano al Corteo del 25 aprile per celebrare la Liberazione e l’antifascismo. Insieme a tanti italiani orgogliosi della nostra Costituzione. Con le nostre bandiere e quelle di Italia, Europa e Ucraina. Corteo nel quale siamo e sempre saremo a casa nostra», ha scritto l’ex Premier Pd su Twitter.
Davanti alle continue contestazioni e interpellato in merito, Letta ha risposto a distanza all’Anpi: «è la democrazia, e io la rispetto. Noi abbiamo le nostre idee le portiamo avanti siamo fermamente convinti di fare le cose giuste». È poi intervenuto anche il presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo, a sua volta contestato dalla piazza in quanto ha ritrattato le posizioni “né con Putin né con la Nato” di qualche settimana fa: «E’ un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria». Lo stesso n.1 dei partigiani italiani, sempre ai giornalisti giunti in piazza a Milano, ha sottolineato come «non può essere che comune l’obiettivo della pace in una situazione così grave come quella dell’Ucraina, dell’Europa e anche del nostro paese». Contrario alle contestazioni contro Letta e il Pd anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, membro Dem fino a 2 anni fa: «Per me la contestazione alla Nato è assolutamente folle. Non capisco quelli che cercano dei distinguo, come se i 70 anni di storia del nostro Paese non dimostrassero che noi apparteniamo a quella alleanza atlantica – ha aggiunto a margine della deposizione delle corone davanti al Comune -, che ci riconosciamo nei valori dell’Occidente e della Nato. Per me è una contestazione folle».