I “NUOVI” TRATTATI UE PER ENRICO LETTA
Per una vera e piena Confederazione Europea «serve togliere il diritto di veto ai Paesi membri»: questa è la richiesta di Enrico Letta, Segretario Pd, nella sua proposta di modifica ai trattati Ue delineata oggi su “La Repubblica” nell’intervista di Stefano Cappellini.
«Penso che stiano accadendo fatti storici che aprono grandi possibilità. L’altro giorno, proprio dopo il bellissimo discorso di Mario Draghi a Strasburgo, è stata votata una riforma della legge elettorale europea e per la prima volta, con le elezioni del 2024, una quota di europarlamentari sarà eletta con metodo transnazionale. Sono molto fiducioso, da qui può nascere la svolta per una vera Europa federale», spiega Letta sulla “scia” del discorso programmatico del Presidente del Consiglio all’Europarlamento degli scorsi giorni. Secondo il leader dem per ottenere una vera logica federale nella “prossima” Ue occorre eliminare al più presto il diritto di veto: nei giorni in cui il sesto pacchetto di sanzioni europee alla Russia si trova impantanato per la minaccia di veto di Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca (contro l’embargo dal petrolio russo), il tema è tutt’altro che “di secondo piano” per i trattati europei. «L’Europa – osserva Letta su “Rep”- si blocca quando regole come quelle attuali consentono a un singolo Paese di esercitare il diritto di veto. L’Ungheria di Orbàn, per fare un esempio non casuale, ha facoltà di farlo ogni volta che ritiene. Come se in Italia, dopo una decisione del governo nazionale, arrivassero le Marche e dicessero: ‘fermi tutti’. Non si può andare avanti così».
PIANO LETTA PER FUTURO EUROPA: “UCRAINA, NO VETI E…”
Nel suo progetto di “Confederazione Europea allargata”, già presentato nelle scorse settimane, Enrico Letta intende adottare – come ha spiegato anche il Premier Draghi a Strasburgo – la presenza dell’Ucraina nell’Europa del futuro.
«Vedo un percorso con due passaggi. Il primo è la costruzione di una Confederazione europea che comprenda gli attuali 27 Stati membri della UE e i 9 Paesi interessati all’ingresso, tra cui l’Ucraina, per stabilire indirizzi comuni di politica estera e principi guida dello Stato di diritto. Il secondo piano è appunto Ue che si integra definitivamente in logica federale con eliminazione del diritto di veto e creazione del Pilastro Sociale e dell’Unione della Difesa e della Politica Estera», spiega ancora il Segretario Pd nell’intervista a “La Repubblica”. Un Europa, scrive Letta, in cui non v’è posto e non vi sarà «filoputinismo, incompatibile con lo spirito dell’Unione. E trovo imbarazzante che in Italia ci sia chi immagina di guadagnare consenso associandosi a Orbàn». Difende ancora l’alleanza con Giuseppe Conte («Sto ai fatti. Per ora abbiamo sempre votato tutti insieme e non c’è stato alcuno smarcamento concreto. Se cambierà qualcosa, dovrà essere il Parlamento a stabilirlo»), lancia frecciate alla Lega di Salvini e attacca Mediaset per l’intervista al Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: «In nessuno si discute come da noi, nessuno mette le due tesi a confronto, il russo e l’ucraino, perché non si possono mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito, non sono due partiti politici rispetto ai quali applicare la par condicio. Solo da noi a Lavrov è concesso di fare un comizio. Solo da noi».